L’Amazzonia continua a bruciare: solo ad agosto sono andati in fumo 110.000 chilometri quadrati di foresta e dietro non c’è Jair Bolsonaro, contro il quale gli ambientalisti puntano il dito per la distruzione del pianeta, ma ci sarebbe invece Lula, il presidente. Come spiega La Verità, sarebbe proprio il presidente la mano dietro gli incendi, come confermato dall’Istituto nazionale per la ricerca spaziale che ha reso noti i dati sugli incendi. Quello di agosto è il terzo dato peggiore dal 2003, quando sono cominciate le misurazioni.



Come riportato nel report ufficiale, “fino ad allora solo agosto 2007 e agosto 2010 avevano registrato risultati peggiori di quest’anno”. Nei primi otto mesi del 2024, sono andati in fumo 224.000 chilometri quadrati di Amazzonia, il 20% delle aree naturali protette. Si riaccende così il problema del controllo del territorio, che è immenso e negli ultimi cento anni ha dovuto fare i conti con un incredibile sfruttamento in nome dell’agricoltura e dell’allevamento industriali.



Amazzonia, Lula pensa al progetto dell’autostrada

Lula ha annunciato di voler destinare l’esercito per il controllo dell’Amazzonia: una decisione che ha fatto infuriare gli Indios. “Sono molto orgoglioso dei soldati brasiliani, la maggior parte sono volontari. Ho parlato con il mio comandante dell’esercito, il generale Tomás Ribeiro Paiva, e gli ho detto che dovremmo approfittare di questi 70.000 giovani che presteranno servizio nell’esercito affinché siano preparati ad affrontare i disastri climatici” ha spiegato il presidente.

Lula ha poi ribadito che completerà l’autostrada nel cuore dell’Amazzonia: si tratterà di una strada di 900 km che partirà da Manaus a Porto Velho. Il presidente ha anche lanciato una frecciatina al resto del mondo, affermando: “Vogliono che ci prendiamo cura noi dell’aria che respirano. Per il Brasile, l’Amazzonia non è un rifugio per l’umanità: svilupperemo economicamente la regione in modo sostenibile”. Negli ultimi anni 800.000 km quadrati di foresta amazzonica sono spariti per la coltivazione di erba utile a nutrire i bovini o per coltivare soia.