Ancora un nuovo incendio nel campo rom di Scordovillo, a Lamezia. I lametini ormai si sono tristemente abituati a questa consuetudine che ormai da anni si ripete: roghi e fumi tossici periodicamente si levano dall’accampamento dove vengono dati alle fiamme pneumatici e rifiuti potenzialmente pericolosi, rendendo l’aria della città ormai irrespirabile. Il tutto a pochi passi dall’ospedale Giovanni Paolo II dove la situazione è diventata ormai insostenibile. Nei pressi del campo rom anche il Commissariato di polizia e il comune di Lamezia. Al momento, come riporta LacNews24, i Vigili del fuoco sono al lavoro per tentare di placare le fiamme ma si tratta purtroppo solo di un palliativo in quanto già si sa che a breve tutto ricomincerà, con nuovi roghi tossici che ormai stanno letteralmente mettendo in ginocchio la città. Tuttavia, nessuna amministrazione comunale è riuscita a porre fine a questa vergogna neppure uno sgombero firmato dalla procura nel 2011. Il nuovo incendio ha provocato anche dei disagi alla circolazione dal momento che per oltre un’ora il traffico ferroviario è rimasto praticamente congelato nella tratta Sant’Eufemia-Nicastro.
NUOVO INCENDIO A CAMPO ROM: FUMI TOSSICI A LAMEZIA
Contro il nuovo incendio divampato oggi presso il campo rom Scordovillo a Lamezia è intervenuta anche l’associazione Quartiere Capizzaglie che ha tuonato: “E’ verosimile che nell’aria si stia sprigionando diossina, la quale inesorabilmente si deposita sulle nostre coltivazioni, sul nostro corpo e si infiltra anche nell’acqua. Sarebbe davvero paradossale se l’incidenza dei tumori aumentasse in una città priva di industrie, le famiglie lametine stanno subendo una violenza inaudita che, obtorto collo, deve essere fermata”. L’auspicio è che la magistratura possa presto intervenire anche alla luce di reati gravi che fanno presagire un losco traffico di gomme smaltite in modo abusivo ed illegale. Quindi l’associazione ha voluto poi lanciare un appello anche al mondo politico: “sarebbe urgente che i commissari prefettizi di Lamezia Terme si attivassero a chiamare direttamente il ministro degli Interni Matteo Salvini e il prefetto di Catanzaro per stoppare una volta per tutti i “fuochi di Scordovillo””, hanno aggiunto.
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