Salito agli albori della cronaca sportiva dopo la sbalorditiva vittoria nella recentissima finale degli Europei, ora Lamine Yamal fa parlare (indirettamente) di sé per una vicenda che ha coinvolto in queste ore suo padre Mounir Nasraoui: secondo diverse notizie che arrivano dalla città spagnola di Mataró – infatti – l’uomo appena 35enne sarebbe stato vittima di un accoltellamento per ragioni che attualmente sono ancora in larga parte ignote, seppur al centro di approfondite indagini da parte delle autorità.
A dare la notizia del padre di Lamine Yamal accoltellato è stato il quotidiano La Vanguardia, mentre – riferisce la nostrana Stampa – poco dopo sarebbero arrivate anche delle conferme ufficiali da parte delle autorità spagnole, ma sembra esserci una leggera incertezza sulle effettive condizioni dell’uomo: da un lato alcuni parlando di una prognosi grave, ma lontana dal pericolo di vita; mentre alti ritengono che Mounir Nasraoui sia già rientrato nella sua abitazione senza particolari lesioni.
Cosa è successo al padre di Lamine Yamal: dalla rissa all’accoltellamento
Incerte – come dicevamo anche prima – le dinamiche dell’accoltellamento ai danni del padre di Lamine Yamal ma sicuramente sono stati molti i testimoni ad aver assistito all’aggressione e ad aver allertato immediatamente le autorità: per ora di certo ci sarebbe solo che l’uomo 35enne il quel momento stava portano a spasso il suo cane nel quartiere di Rocafonda e che avrebbe ricevuto diversi fendenti in varie parti del corpo.
Da una primissima ricostruzione dell’accaduto parrebbe che nel pomeriggio – anche qui, per ragioni ancora da chiarire – il padre di Lamine Yamal sia stato coinvolto in una breve rissa dopo che alcuni vicini di casa l’avrebbero insultato, lanciandogli addosso dell’acqua: un alterco che si è presto concluso senza particolari vittime o feriti, ma che potrebbe essere legato all’accoltellamento serale. Sul caso indagano le autorità, accorse con otto volanti nel quartiere in cui vive Mounir Nasraoui per individuare tutti i possibili testimoni e raccogliere i loro racconti; al punto che parrebbe anche che alcuni sospettati sono già stati condotti in caserma.