Altri lockdown in Italia? Il governo non lo esclude. «Negli ultimi Cdm abbiamo parlato anche di altri eventuali lockdown», ha dichiarato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese a Che tempo che fa. «Bisogna tener conto delle indicazioni del Cts», ha dichiarato la titolare del Viminale. A tal proposito, Lamorgese ha spiegato che si stanno attendendo «gli esiti della prossima settimana». La ministra ha fatto il punto della situazione anche per quanto riguarda i crimini contro le donne. «Durante il lockdown abbiamo registrato un grande aumento di telefonate ed atti di violenza. Abbiamo per questo installato un’app così che qualunque donna con un semplice clic possa collegarsi alle forze di polizia». Lamorgese da Fabio Fazio ha spiegato anche che va ulteriormente incrementarlo e parteciparlo maggiormente «in modo da proteggere in caso di maggiore chiusura le parte debole della nostra società».

RICCIARDI “SERVONO ALTRI LOCKDOWN SUBITO”

Il governo spera di riuscire a scongiurare altri lockdown in Italia, ma non può nemmeno escluderlo del tutto. «Mi auguro che il lavoro sia preservato, ma colgo questa occasione per dire ai cittadini che tutto dipende anche da noi, dalla nostra responsabilità e comportamento corretto per evitare un competo lockdown», ha dichiarato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese a Che tempo che fa. Di lockdown in Italia ha parlato anche Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza. Anche lui è stato ospite del programma di Fabio Fazio su Rai 3. «In certe aree metropolitane il lockdown va fatto subito. Io avrei fatto Napoli zona rossa due settimane fa». La situazione non sta affatto migliorando: «È drammatica, a volte tragica, in continuo peggioramento. Questa si profila come una tragedia nazionale, sono necessari interventi rapidi».

Secondo Ricciardi servono decisioni rapide, ma è difficile per il ministro Speranza esserlo: «Il ministro recepisce con massima serietà e con massimo impegno, poi però va in Consiglio dei ministri, va a parlare con gli altri ministri e con il presidente del Consiglio, va a parlare nella conferenza Stato-Regioni e lì i meccanismi sono tali per cui le decisioni non vengono prese con la rapidità con cui vorrebbe il ministro».