Dopo la proposta del ministro Teresa Bellanova e le parole dell’ex titolare del Viminale Marco Minniti, Luciana Lamorgese apre all’ipotesi di una sanatoria per gli immigrati irregolari. In audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, il ministro dell’Interno ha evidenziato che per il momento si tratta solo di una riflessione e che non c’è nulla di concreto, ma «il problema che si pone è quello della raccolta, bisogna fare emergere chi lavora in nero anche per una questione di sicurezza».



La Lamorgese ha sottolineato di essersi sentita con la collega Bellanova, mettendo in risalto che la regolarizzazione per gli stranieri non è nei termini di 600 mila persone, bensì «è limitata al settore agricolo». «Vedremo poi – ha continuato – se ci sarà una previsione normativa: al momento siamo in fase di discussione e si parla di regolarizzare non tutti gli irregolari presenti, ma quelli che servono e con delle regole». Agricoltura ma non solo: si parla anche di colf e badanti.



LAMORGESE: “FASE 2? ATTENZIONE A MAFIE”

Nel corso dell’audizione, Luciana Lamorgese ha poi acceso i riflettori sul pericolo di possibili infiltrazioni delle mafie. Il ministro dell’Interno ha affermato di aver chiesto ai prefetti di fare un’opera di ascolto e dialogo con enti locali, parti sociali e rappresentati delle attività produttive con l’obiettivo di «intercettare segnali di disgregazione del tessuto sociale». La titolare del Viminale ha spiegato che sono state chieste misure sul disagio abitativo e sull’accesso al credito delle famiglie, evidenziando che esistono margini di inserimento della criminalità organizzata nella fase di riavvio delle attività economiche. «La situazione – ha spiegato Lamorgese – è caratterizzata da deficit di liquidità e dall’afflusso di ingenti finanziamenti nazionali e europei», mettendo in risalto di aver «sollecitato la massima attenzione delle forze di polizia per intercettare nuove dinamiche nelle azioni criminali».

Leggi anche

Diletta Leotta con l'auricolare al Grande Fratello/ La gag con Signorini è la risposta al Tapiro di Striscia