Tra il caso Spagna e gli ultimi sbarchi in Sicilia, negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sui migranti e non sembra essere finita qui. «Lamorgese fa felici le coop rosse, più soldi ai migranti»: questo è il titolo dell’inchiesta de La Verità, firmata Sarina Biraghi, sul ministro dell’Interno. Come ricostruito, il decreto firmato a febbraio consente alle prefetture di predisporre nuovi bandi per la gestione dei migranti nei centri di accoglienza. Tradotto, nuovi soldi per l’immigrazione…
Previsto dunque l’aumento dei rimborsi per la gestione dell’accoglienza, quei rimborsi che erano stati tagliati con Matteo Salvini al Viminale. Soldi che sono spesso finiti al centro delle inchieste causa business delle cooperative sulla pelle degli stranieri. Una su tutte è il caso Mafia Capitale, che coinvolse le cooperative guidate da Salvatore Buzzi. Famose le sue parole in un’intercettazione: «Con gli immigrati si fanno molti più soldi che con la droga».
“Lamorgese dà più soldi ai migranti”
La Verità spiega che Luciana Lamorgese ha deciso di raddoppiare la quota rispetto a quella che era fino al 2020 compreso il kit di primo ingresso per singolo migrante. Cifre degne di nota: da 150 a 300 euro. Ma non solo: Il Tempo riporta che, in tempi di transizione ecologica, sono state aumentate le spese per «le stoviglie monouso biodegradabili e compostabili», nonché per il personale. Quest’ultima voce è quella che fa lievitare maggiormente i costi dei centri di accoglienza: previsto un aumento della paga oraria degli operatori e il costo aggiuntivo dell’assistenza fornita dagli psicologi. Il Viminale di Lamorgese ha inoltre previsto il benefit dei corsi di lingua italiana e l’orientamento legale e al territorio, nonché l’erogazione di beni di consumo come materiale didattico, ludico, farmaci e prestazioni non coperte dal Ssn. Riassumendo, il costo medio di un migrante di un centro di accoglienza da 50 persone passa da 26,35 a 33,47 euro.