Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese parlando ieri al Copasir, il Comitato di controllo parlamentare sui servizi segreti, ha lanciato un allarme sulla Tunisia, di fatto ammettendo che la politica italiana sui migranti è fallita. Nonostante accordi e soldi regalati, la situazione è preoccupante. Intervenendo sugli ultimi attentati di Parigi, Vienna e Nizza, il numero uno del Viminale ha parlato anche delle nuove misure da mettere in campo per arginare i flussi migratori. Su questo però Lamorgese sarebbe stata molto evasiva, secondo quanto riportato da La Verità. Ha infatti annunciato nuove misure di prevenzione e nuovi accordi con il governo di Tunisi. Ma ne sono stati già fatti in precedenza e si sono rivelati fallimentari. Ad agosto infatti Lamorgese si era recata in Tunisia col ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il Governò staccò un assegno da 11 milioni di euro, chiedendo collaborazione al presidente Kaied Saied per fermare le imbarcazioni piene di migranti e per favorire i rimpatri.



LAMORGESE DAL COPASIR E UN PIANO MIGRANTI FALLIMENTARE

La Tunisia rischia di diventare una bomba socio-economica e di portare ad un’altra crescita dell’immigrazione clandestina sulle coste italiane e quindi in Europa. Non a caso il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di raddoppiare i controlli ai confini con l’Italia, col dispiegamento di quasi 5mila soldati. I numeri italiani sono fallimentari, spiega La Verità: dal 1° gennaio ad oggi sono arrivati 30mila migranti, di cui 12mila di nazionalità tunisina. In meno di un mese sono raddoppiati, visto che alla fine dell’estate se ne calcolavano 16mila, di cui 6.700 in arrivo dalla Tunisia. Ma già i servizi segreti avevano avvertito riguardo la pericolosità della tratta Tunisi-Lampedusa. Aise e Aisi, le agenzie di spionaggio e controspionaggio, monitorano da tempo il flusso di migranti che arriva lungo la rotta tunisina. L’intelligence ha evidenziato che ci sono due direttrici: una – nella Sicilia occidentale – gestita da reti criminali italo-tunisine coinvolte nel contrabbando di tabacchi e sostanze stupefacenti e quella in capo a organizzazioni di trafficanti tunisini, che interessa Lampedusa.

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