Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha denunciato il sindaco di Messina, Cateno De Luca per i suoi atteggiamenti ritenuti “censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)”. E’ quanto rende noto SkyTg24 che ha riportato anche la replica del primo cittadino siciliano al ministro: “Scoperchiate vergogne di Stato, se questo è un avvertimento ne prendo atto ma vado avanti”. Stando a quanto rende noto il Viminale, la decisione di procedere con la denuncia da parte del ministro Lamorgese è stata presa “a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari”. Il riferimento è alle frasi pronunciate dal sindaco di Messina che si era scagliato contro il Viminale accusando il ministero di non controllare in modo adeguato coloro che giungono da Reggio Emilia e intervenendo in prima persona nel tentativo di bloccare coloro che avevano il diritto di approdare sull’Isola.



LAMORGESE DENUNCIA SINDACO MESSINA “VILIPENDIO”: LA REPLICA DI DE LUCA

Secondo il Viminale, in un momento di piena emergenza causa Coronavirus, a prevalere non dovrebbe essere la polemica e atteggiamenti di questo tipo bensì “il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione”. Per tale ragione, “le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale”, per rispetto verso i cittadini e le istituzioni. La risposta di Cateno De Luca non si è fatta attendere: “Io la denuncia me la prendo perché mi darà modo di difendermi nelle sedi opportune”, ha tuonato. “Avete consentito di far passare dallo Stretto persone e mezzi senza le prescritte autorizzazioni e i controlli. Le prove ci sono perché abbiamo denunciato”. Quindi, rivolgendosi al ministro Lamorgese ha aggiunto: “Ci vediamo in tribunale signor ministro”. Il sindaco di Messina ha poi aggiunto: “Lo Stato vuole la testa del sindaco De Luca perché ha scoperchiato le vergogne di Stato”. Non pago, ha lanciato nuove accuse: “Ho chiesto spiegazioni sul perché una Renault 4 ha attraversato il Paese ed è riuscita a sbarcare in Sicilia dove continua a scorrazzare mentre noi siamo chiusi in casa. Lei ministro non ha dato spiegazioni e io ho definito questo un depistaggio di Stato. Tutto quello che è stato messo in campo dal governo di cui lei fa parte è stato costantemente violato. Ne parleremo in tribunale: se questa denuncia è un avvertimento per il sottoscritto, ne prendo atto e vado avanti”, ha chiosato.

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