Nella lunga intervista ad Agorà questa mattina il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese ha affrontato tanti dei nodi che tengono in tensione l’intero Governo, dalla crisi sociale del Covid fino al problema immigrazione e sicurezza per terminare con i nodi lockdown e focolai. «Rischio di un autunno caldo e di rabbia sociale? Il rischio è concreto, a settembre vedremo l’esito di questa crisi che ha colpito le aziende. Vediamo negozi chiusi, cittadini che non hanno la disponibilità di provvedere ai propri bisogni quotidiani», spiega la titolare del Viminale davanti alle tante tensioni sociali che potrebbero sorgere in autunno con lo stop del blocco licenziamenti e con la crisi delle imprese. «Il Governo ha posto in essere tutte le iniziative per andare incontro a queste necessità. Il rischio però è concreto. Vedo oggi un atteggiamento di violenza verso le nostre forze di polizia, a cui deve andare il ringraziamento di tutti gli italiani. Le forze di polizia tutelano l’ordine democratico e tante volte non viene inteso in questi termini», ribadisce la Ministra Lamorgese ad Agorà.



NUOVO RINVIO PER I DECRETI SICUREZZA

In merito alle varie misure per fronteggiare l’emergenza, in attesa che Dl Semplificazioni e Piano di Rilancio arrivino in Parlamento nelle prossime settimane, la Ministra degli Interni spiega che l’obiettivo è sempre quello di creare nuovi focolai e per farlo «Stiamo ponendo in essere tutte le attività necessarie per monitorare, controllare ed evitare nuovi arrivi che potrebbero determinare un nuovo focolaio». Davanti al rischio di un “secondo lockdown”, Lamorgese aggiunge «non possiamo ignorare la possibilità di un ritorno del virus come la comunità scientifica ci sta purtroppo dicendo. I nostri atteggiamenti devono essere ancora più responsabili perché sarebbe certamente complicato e difficile ritornare in una situazione di lockdown».



Dopo aver annunciato a breve la firma sul decreto per l’election day del 20-21 settembre prossimo (Elezioni regionali comunali, referendum e suppletive), la n.1 del Viminale torna sul nodo immigrazione dopo le forti critiche di parte del Pd agli ultimi casi Ocean Viking e Sea Watch 3: «modifiche ai decreti sicurezza? I tempi sono quelli delle attività parlamentari. Noi stiamo lavorando per chiudere il testo in tempi brevi. Oggi è la terza riunione che facciamo, abbiamo fatto dei passi avanti, mi sembra che ci sia una convergenza su tanti punti. Su provvedimenti complessi c’è la discussione ma la mediazione è importante». Si profila però un nuovo rinvio dato che il Movimento 5 Stelle spinge per prendere ulteriore tempo in vista di settembre: «arriveremo a quelle che saranno le modifiche in materia di immigrazione che potrebbero anche andare oltre le osservazioni della presidenza della Repubblica. Potrebbero riguardare il sistema di accoglienza, i casi da valutare per la protezione umanitaria. Stiamo lavorando su questi punti ma sono ottimista, credo che arriveremo ad una soluzione condivisa. Oggi sarà un incontro importante. Vedo che c’è una attenzione da parte di tutti i gruppi ma soprattutto il desiderio di arrivare ad un provvedimento valido, accettato da tutti e che abbia dei segnali di cambiamento rispetto al passato».