Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, è intervenuta nelle scorse ore ai microfoni del Tg1 per illustrare la decisione del Governo di impugnare l’ordinanza emanata dal presidente della Sicilia, Nello Musumeci, che prevede la chiusura dei centri di accoglienza e degli hotspot per i migranti sbarcati sull’isola posta di fronte all’Africa. “Stiamo notificando il ricorso avverso l’ordinanza del governatore – ha spiegato il ministro –, in quanto riteniamo che il fenomeno migratorio sia una competenza statale e non regionale. Nel frattempo, a Lampedusa stiamo liberando l’hotspot, circa 800 migranti stanno salendo sulle navi ‘Azzurra’ e ‘Aurelia’ e 4mila migranti sono stati trasferiti dalla Sicilia sul restante territorio nazionale. All’interno del documento di ricorso si legge che l’ordinanza di Musumeci, nonostante sia stata bollata dal diretto interessato come misura anti-Covid, contiene norme che “interferiscono direttamente e gravemente con la gestione del fenomeno migratorio”.



LAMORGESE: “SICUREZZA DEI SICILIANI AL PRIMO POSTO”

Nell’ambito della sua intervista ai microfoni del Tg1, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha tenuto a precisare, in riferimento alla questione siciliana, che il Governo ha innanzitutto voluto pensare “alla sicurezza dei cittadini siciliani, perché gli arrivi nel mese di luglio sono stati numerosi, soprattutto dalla Tunisia, mentre ad agosto si sono un po’ attenuati. Abbiamo posto le precauzioni del caso, in primis i test sierologici, mentre dall’inizio di agosto facciamo tamponi a tutti coloro che mettono piede sul territorio nazionale”. Infine, un riferimento esplicito a Matteo Salvini, leader della Lega, che ha definito Luciana Lamorgese “una criminale”“Il senatore Salvini ha davvero superato ogni limite consentito, dimostrando scarso rispetto per le istituzioni e per quest’amministrazione, di cui, tra l’altro, è stato ministro”.



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