A circa sette anni dalla revoca dei suoi trofei, vinti dal 1998 in avanti ,dopo l’inchiesta dell’USADA che ha confermato il sistematico uso di doping, l’ex ciclista professionista Lance Armstrong torna a parlare di sè e del suo rapporto con il doping, sotto i riflettori del canale americano ESPN, il quale ha appena diramato un anticipo di quello che sarà un documentario scottante, in uscita il prossimo 24 maggio. Alcuni media europei come l’inglese Sun e gli spagnoli di Marca hanno dunque ripubblicato alcune delle affermazioni più pesanti dello stesso Armstrong, il quale ha ammesso di aver cominciato a fare uso di sostanze dopanti, già all’età di 21 anni. “La prima volta che usai sostanze? Penso intorno ai 21 anni. Sapevo quello che stava succedendo. Ho sempre chiesto, sempre saputo e ho sempre preso le mie decisioni da solo. Non voglio trovare scuse, ma lo facevano tutti e avrei vinto ugualmente”: l’ammissione del texano che dunque rivendica la piena autonomia nelle decisioni di ricorrere a sostanze dopanti, scelte che sono emerse soltanto tra il 2012 e il 2913 in seguito a indagine dell’agenzia americana dell’antidoping.
LANCE ARMSTRONG: LEGAME DOPING-CANCRO? NON LO ESCLUDO
Nel lungo documentario Lance Armstrong, stando alle prime anticipazione circolate, ha poi aggiunto alcuni dettagli scottanti sul quello che è stato il suo ricorso a pratiche dopanti e del legame che queste potrebbero aver avuto sull’insorgenza del cancro ai testicoli, appurato nel 1996, e che l’ex ciclista ha ufficialmente sconfitto solo nel 1998. Il texano ha ammesso infatti: “Non posso sapere con certezza se ci sia stato un legame tra doping e il cancro ma certamente non posso escluderlo”. Ricordiamo che proprio in seguito alla sua guarigione, il ciclista americano, tramite anche la sua fondazione, era diventato un simbolo della lotta al cancro e di rinascita, diventando presto promotore e punto di riferimento per i malati. Armstrong ha poi aggiunto che : “L’unica cosa che dirò è che l’unica volta nella mia vita che ho fatto uso dell’ormone della crescita è stato proprio nel 1996. Già nella mia prima stagione da professionista assumevo il cortisone, ma l’Epo era di un altro livello”.