E’ un vero e proprio mistero l’omicidio avvenuto nelle scorse ore in quel di Lanciano, e che ha visto morire il 72enne Francesco De Florio De Grandis detto Ciccillo, un imbianchino in pensione molto conosciuto in paese, in quanto appassionato di arte. Era chiamato “il pittore della notte”, ma era anche noto in quanto amante della musica e grande suonatore di chitarra: ad ucciderlo, apparentemente senza motivi, Amleto Petrosemolo, 70enne del posto nonché vicino di casa dello stesso 72enne. La vittima, come scrive il Corriere della Sera, è stata raggiunta alle spalle mentre stava andando a messa. «Papà era tranquillo – ha raccontato il figlio – pensionato, ex imbianchino, con l’hobby della pittura e chi ha sparato lo ha fatto a caso».
Erano le otto di ieri, domenica 13 febbraio, quando il pittore è stato raggiunto da una serie di colpi di pistola, sparati appunto dal 70enne Petrosemolo, assolutamente senza precedenti ne problemi con la giustizia. «Questa mattina mia madre – ha raccontato ancora il figlio Carmine, parlando con l’Adnkronos – mi ha telefonato gridando: “Hanno sparato, hanno sparato! Non ho ben capito che cosa fosse accaduto ma sono corso a casa dei miei. Lì, per strada c’era mio padre morto. E mia madre urlava dalla finestra. Lo hanno ucciso sparandogli contro una decina di colpi, fino a che non è stramazzato a terra. Mio padre era un uomo tranquillo, pensionato, ex imbianchino, con l’hobby della pittura e della cartapesta. Non aveva conti in sospeso con nessuno. Probabilmente chi ha sparato lo ha fatto a caso, ci poteva capitare chiunque».
LANCIANO, UCCISO MENTRE VA A MESSA: IL RICORDO DEL SINDACO
Numerosi i testimoni che hanno udito gli spari e hanno visto l’uomo a terra in una pozza di sangue, ma quando i soccorsi sono giunti sul luogo segnalato, nulla hanno potuto per salvare la vita all’anziano pensionato di Lanciano. «Conoscevo molto bene la vittima – ha commentato il sindaco, Filippo Paolini –, era una persona tranquillissima e benvoluta. Realizzava, tra le altre cose, i cosiddetti “carnevali” di legno e cartapesta da incendiare in piazza secondo la tradizione. Ero rimasto d’accordo con lui che avremmo utilizzato una sua opera per la festa quest’anno. L’intera città è scossa da questo fatto di sangue avvenuto senza una ragione».
Resta da capire perchè il 70enne abbia agito con tanta ferocia nei confronti di Francesco De Florio De Grandis, ma stando a quanto emerso nelle ultime ore, pare che il carnefice fosse affetto da disturbi psichici e fosse convinto che il pittore sparlasse di lui in paese: “Parlava male di me”.