Dalla festa del “Fatto Quotidiano” ieri il leader della Cgil Maurizio Landini ha scandito i principali temi in agenda oggi nel doppio confronto tra sindacati e imprese (alle 18 con Confindustria, alle 20 con Conapi) in merito alla ripresa delle attività produttive nel settembre che guarda con timore ancora alla pandemia da Covid-19: Green Pass obbligatorio (per i dipendenti pubblici ma anche in azienda), obbligo vaccinale, linee guida anti-Covid e poi ancora riforme del fisco, pensioni e ammortizzatori. Il piatto è ricco ma per Landini non si può proseguire senza un impegno importante del Governo sul fronte vaccinale.



«Temi come l’obbligo vaccinale o il green pass – spiega il segretario generale della Cgil intervistato da Gad Lerner sul palco del “Fatto” – debbano essere inseriti da una legge: il governo si deve assumere la responsabilità. Il green pass che non prevede nessun obbligo ma anche solo l’utilizzo di un tampone, è solo un modo di aggirare la questione che Parlamento e Governo non sono in grado di risolvere. Anzi, il green pass per le mense è stato un atto di furbizia». Dopo le accuse ricevute dal leader di Confindustria Carlo Bonomi – che accusava nei giorni scorsi i sindacati di «fuga dalle responsabilità» – è lo stesso n.1 della Cgil a replicare duramente, in attesa del confronto in serata: «Non strizziamo nessun occhio ai no vax visto che chiediamo al governo di introdurre la vaccinazione obbligatoria per legge: è una forzatura, anzi solo il tentativo di screditare il sindacato per dire che non siamo persone con cui poter discutere delle scelte future».



LANDINI SPINGE IL GOVERNO: “SI PRENDA RESPONSABILITÀ”

La proposta della Cgil – con l’accordo della Uil, più defilata dalla linea invece la Cisl – prevede spingere il Governo «a prendersi le sue responsabilità», ovvero ad adottare l’obbligo vaccinale per legge a livello nazionale, mentre rimangono restii all’estensione del Green Pass (cosa che invece trova il via libera delle imprese): «Utilizzare il green pass per introdurre divisioni nei posti di lavoro è sbagliato: se poi si prevederà un green pass senza obbligo non esiste che che una persona per lavorare si debba pagare il tampone che invece deve essere gratuito. E questo per noi è un altro elemento preciso». In merito alle altre polemiche attorno al mondo politico, Landini ribadisce la necessità di mantenere la misura del Reddito di Cittadinanza, in contrasto con la richiesta di abolizione avanzata da Renzi e Salvini: «Non so cosa abbiano fatto di male a qualcuno i poveri, vedo un odio incomprensibile che mi fa reagire anche perchè quelli che pur lavorando sono poveri pagano le tasse anche per chi non lo fa. Chi fa politica non se lo dimenticasse, questo. E la Cgil non ci pensa proprio a cancellare il Reddito di cittadinanza». Infine non manca la punzecchiatura lanciata al Centrosinistra, in particolare a Pd e Italia Viva: «sul mercato del lavoro sono i partiti di sinistra ad aver fatto le leggi peggiori senza neppure essere riusciti a cambiare quelle della destra. Quando si parla di alleanze dico, ricominciate a occuparvi delle condizioni di vita reale delle persone».

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