Botta e risposta tra Maurizio Landini e Carlo Cottarelli a “Mezz’ora in più” sullo sblocco dei licenziamenti. Il segretario della Cgil è stato durissimo contro la decisione del governo. «La rabbia c’è perché bisogna riconoscere alle persone che lavorano una centralità. C’è stato un momento in cui i lavoratori hanno lavorato anche quando la sicurezza non era garantita. Ora la prima cosa che si fa è licenziare? Per me è uno schiaffo al mondo del lavoro che si è assunto una grande responsabilità», ha dichiarato il sindacalista. Il timore è che qualcuno pensi di poter tornare a come si agiva prima. «Io dico a questo governo che se si vuole cambiare il Paese bisogna coinvolgere il mondo del lavoro e bisogna recuperare i precari. Neanche ora bisogna lasciare sole le persone». L’economista invece ritiene che questo sia il momento giusto per togliere il blocco dei licenziamenti. «Non sono estremista, ma siamo arrivati al punto in cui i costi per il mantenimento del blocco sono più elevati dei benefici. Bloccare tutto “gessa” la situazione. Inoltre, il blocco è stato più forte che all’estero», l’analisi di Cottarelli.



Il presidente dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani ha quindi replicato: «Viene tolto per il settore manufatturiero, che opera già a livello pre Covid, e per le costruzioni, che stanno andando bene. Da un’indagine si parla di una tendenza all’aumento delle assunzioni e della produzione industriale. Ci sono segnali positivi, quindi non penso ad un rischio dell’esplosione della disoccupazione».



LANDINI VS COTTARELLI “BLOCCO NON IMPEDISCE RIPRESA”

Maurizio Landini allora ha fatto notare a Carlo Cottarelli che quella ripresa di cui parla «è avvenuta col blocco dei licenziamenti in corso, quindi il blocco licenziamenti non impedisce la ripresa. Usare questa cosa per dire che c’è bisogno di fare è sbagliata». L’economista allora ha precisato che si tratta di un rimbalzo, pur riconoscendo che il Pil potrebbe crescere addirittura del 5%. «La nostra proposta è di mantenere quel limite già presente, perché non c’è una riforma degli ammortizzatori sociali. Quindi, si deve superare il blocco con un sistema che non lascia solo nessuno. Non stiamo chiedendo una cosa fuori di testa e neanche che costi». L’auspicio del segretario della Cgil è di riaprire il confronto col governo: «Dopo un anno e mezzo di pandemia e di sacrifici, in cui i lavoratori hanno tenuti in piedi il paese, non possiamo dir loro che rischiano di finire per strada. Noi chiediamo che il blocco resti fino ad ottobre così da poter gestire la situazione». Dunque, vuole una riforma che tenga conto anche del fatto mancano posti di lavoro. «L’unico modo per riorganizzare le imprese è licenziare?», ha chiesto Landini. Cottarelli ha fatto notare che l’alternativa per le imprese è chiudere. «Ci sono i sussidi di disocupazione e nei licenziamenti collettivi il sindacato ha un ruolo, quindi si tornerebbe a quello che succedeva prima». Il problema però per Landini è proprio questo.

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