Maurizio Landini mette nel mirino Giuseppe Valditara. Il segretario generale della Cgil si è schierato contro la proposta del ministro dell’Istruzione e del merito di differenziare gli stipendi per regioni, anche con finanziamenti privati: “Credo che tornare a una differenziazione di gabbie salariali come c’era cinquant’anni fa sia una follia, il nostro Paese è già abbastanza diviso non ha bisogno di aumentare le divisioni”.



Secondo Landini, il ministro Valditara anziché fare “dichiarazioni che ci portano indietro cinquant’anni”, dovrebbe “porsi il problema di come affrontare la situazione”. Il volto della Cgil ha proseguito: “Del resto trovo singolare che dica che bisogna aumentare gli stipendi e il suo governo non ha messo un euro per il rinnovo dei contratti pubblici che sono già scaduti da anni. Quindi bisognerebbe che si mettesse d’accordo con la sua testa perché se vuole rinnovare i contratti bisogna che il governo metta dei soldi che non ha ancora messo”.



L’attacco di Landini

I salari devono aumentare per tutti, il monito di Landini. L’Italia, ha aggiunto, è la nazione che ha i salari più bassi in Europa e per questo motivo non vanno aumentati solo per qualcuno. Per il sindacalista un altro tema da affrontare è quello di ridurre la tassazione sugli stupendi ma questo governo non lo sta facendo: “In Italia l’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati e la manovra che è appena stata fatta dal governo in realtà non ha agito in questa direzione ma ha fatto condoni fiscali, si è inventata la flat-tax facendo delle marchette elettorali per alcune fasce di lavoro autonomo”. La strada vera da prendere “è quella di una vera lotta all’evasione fiscale, quella di ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati”. Landini ha promesso battaglia: “Perché naturalmente presenteremo le piattaforme per i rinnovi dei contratti e vedremo se di fronte alle piattaforme il governo dirà che è d’accordo per aumentare davvero i salari”.

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