Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri della Lituania, ha parlato a Presse della guerra tra Ucraina Russia, che difficilmente avrà un epilogo in breve tempo. “Solo Kiev ha il potere di decidere sui negoziati. Ma, dal nostro punto di vista, se gli ucraini dovessero negoziare e rinunciare ora ai loro territori, ciò avrebbe delle conseguenze molto negative. Quello sarebbe l’inizio di un capitolo molto oscuro nella storia del mondo. I russi ricostruirebbero il loro esercito in tre, quattro, cinque anni, e poi dovremo tirare le somme per capire chi sarà stato il prossimo Paese invaso”, questo il terribile scenario preannunciato.



Il conflitto ha dimostrato che anche l’esercito di Vladimir Putin ha dei punti deboli, tanto che l’Ucraina in diverse occasioni lo ha messo in difficoltà. Il Paese, però, continua a rappresentare una minaccia per il mondo intero. “Sappiamo che la Russia può comportarsi in modo irrazionale e imprevedibile. Era, è e sarà sempre un vicino pericoloso. Inoltre, hanno sempre avuto successo quando hanno condotto guerre limitate, come in Georgia o in Crimea, cioè agendo rapidamente e conquistando aree impreparate e poi, con l’aiuto dell’Occidente, congelando i conflitti. Tali scenari ci preoccupano se l’Ucraina non vince”, ha ammesso.



Landsbergis (Lituania): “Ripristinare integrità Ucraina”. La questione Crimea

L’unica soluzione per la guerra in Ucraina, secondo Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri della Lituania, è rappresentata dalla vittoria di Kiev, senza scendere a compromessi, viceversa le conseguenze per l’Occidente sarebbero preoccupanti. “L’integrità dell’Ucraina va ripristinata, inclusa la Crimea. Con tutti i mezzi necessari. Putin vuole sempre tracciare linee rosse verso l’Occidente. Quando parlo con gli ucraini, non c’è assolutamente alcuna disponibilità ad accettare alcuna linea rossa sul proprio territorio. Prendiamo sul serio le minacce dalla Russia. Sempre. Ma tracciare linee rosse è un ricatto. Non mi arrenderei a questo”, ha affermato.



E sull’eventualità di un attacco ad un Paese della NATO: “Tutto è possibile se, ad esempio, la Russia ritiene che la NATO sia distratta o non soddisfi tutti i requisiti per difendere i suoi stati. Il rischio e la minaccia ci sono. Ecco perché stiamo esortando i nostri partner con tanta veemenza a spostare più truppe negli Stati baltici”. È per questo motivo che ha rivolto un appello ai Paesi europei affinché aiutino Kiev. “Dal mio punto di vista, dobbiamo solo rispondere a una domanda: prendiamo sul serio l’idea che l’Ucraina si riprenda il suo territorio? Allora dobbiamo aiutarla con tutto ciò che abbiamo, compresi i carri armati e i missili a lungo raggio”.