Il New York Times ha pubblicato nelle scorse ore un articolo molto interessante attraverso cui viene spiegato che, con una singola dose di un antibiotico molto usato come la doxiciclina, assunta dopo un rapporto sessuale, si sono ridotti notevolmente i casi di clamidia e sifilide tra uomini gay e bisessuali, nonché fra donne transgender.



Il caso si è verificato in quel di San Francisco e potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella lotta alle infezioni trasmesse sessualmente, non soltanto negli Stati Uniti ma a livello mondiale. Nel dettaglio vengono somministrate due pillole da 100 milligrammi entro 72 ore dal rapporto sessuale non protetto per coloro che hanno avuto un rapporto a rischio o comunque con partner multipli.



L’ANTIBIOTICO DOXICICLINA RIDUCE LA CLAMIDIA E LA SIFILIDE IN UN SOLO ANNO

Nel giro di un anno, grazie a questa strategia, i casi di clamidia e sifilide sono diminuiti, un risultato senza dubbio importante. Hyman Scott, direttore medico del Dipartimento di Sanità Pubblica di San Francisco, ha spiegato che: “Questa è la direzione che vogliamo per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili”. I casi di sifilide non sono mai stati così alti dal 1950, con un aumento che viene quindi giudicato preoccupante.

La clamidia è invece diffusa in 1,7 milioni di persone, mentre la gonorrea sembra in calo, anche se non è da escludere che i numeri in diminuzione siano dovuti ad una minore attività di screening. “Questi dati esaminano semplicemente il numero di casi di IST in diversi momenti, ma mi fanno sperare che il doxy-PEP (la cura con la doxiciclina ndr) possa essere in grado di ridurre le IST a livello di popolazione”, ha affermato la dott.ssa Ina Park, esperta di IST presso l’Università della California.



L’ANTIBIOTICO DOXICICLINA RIDUCE LA CLAMIDIA E LA SIFILIDE: IL PARERE DEI MEDICI

“La maggior parte delle malattie sessualmente trasmissibili negli Stati Uniti si verificano nelle donne cisgender”, ha aggiunto il dottor Jonathan Mermin, direttore del Centro nazionale per la prevenzione dell’HIV, dell’epatite virale, delle malattie sessualmente trasmissibili e della tubercolosi presso il CDC, ed al momento la cura con l’antibiotico è consigliata solo per uomini gay, bisessuali e donne transgender. “Gli studi per verificare se il doxy-PEP funziona nelle donne cisgender dovrebbero essere implementati il ​​più rapidamente possibile”, ha precisato.

Ad oggi il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ha pubblicato una bozza delle linee guide per l’utilizzo dell’antibiotico con raccomandazioni finali in arrivo nei prossimi mesi, ma senza dubbio c’è da essere fiduciosi: “Il fatto che non abbiamo osservato un calo delle malattie sessualmente trasmissibili in altre popolazioni non raccomandate per la doxy, in particolare le donne cis, rafforza la conclusione che il calo dei casi di clamidia e di sifilide precoce è correlato all’introduzione della doxy-PEP”, ha concluso Madeline Sankaran, epidemiologa. presso il Dipartimento di Sanità Pubblica di San Francisco che ha presentato i risultati.