Lapo Elkann è tornato a parlare del grave incidente d’auto avuto in Israele che lo fece andare in coma. Fu un episodio molto significativo della sua vita in quanto lo fece avvicinare moltissimo a Dio: “Ho fatto un incidente in Israele – le parole di Lapo Elkann a Domenica In – è accaduto un anno fa, poi sono andato in coma. Da lì è cambiato qualcosa? Io credo in Dio, da quel giorno Dio mi ha dato una prospettiva di vita e una visione verso la vita, diversa probabilmente da quella che avevo prima. Io sono credente e nell’essere credente credo che a volte la luce venga da su”.



“Io amo ricordare i morti ma non nel senso negativo – ha proseguito il nipote di Gianni Agnelli – Thomas, i miei nonni e via discorrendo, io li vedo come degli angeli custodi, dei cavalieri della luce, della gente che ti protegge, che ti guida, che ti suggerisce cammini e percorsi, credo molto nel rapporto con Dio, prego, e penso che la spiritualità sia la chiave di volta per poter star bene con se stessi, e per questo che non ho usato la parola religione ma spiritualità. Io mi considero ebreo ma sono molto attratto dal buddhismo ed è una forma di spiritualità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LAPO ELKANN: “HO VISSUTO UN’INFANZIA DIFFICILE, IL MIO AMICO THOMAS SI È SUICIDATO”

Io ho sempre ricevuto amore – ha spiegato Lapo Elkann – e sempre mi è stato dato. Ringrazio tutte le persone che me l’hanno dato, anche in famiglia. Io nasco e appaio molto sicuro di me stesso, ma la realtà è che sono molto più insicuro di quanto non do a vedere e l’insicurezza deriva dall’adhd, sindrome di iperattiva mentale e fisica, e un bambino la rende molto irrequieta, ho fatto 10 anni in collegio e ho avuto una vita scolastica difficile. Penso che mi hanno indebolito questi anni al collegio, ma oggi sono in grado di recepire amore. Un mio amico del collegio, un amico del cuore, Thomas, purtroppo si è suicidato, lui ha vissuto cose simili alle mie e non ce l’ha fatta, si è suicidato. Io però non avevo capito il suo dramma, la depressione non si vede, il dolore si maschera, e sono cose su cui la mia fondazione vuole lavorare”. “Dobbiamo diventare tutti insieme cavalieri della luce – ha proseguito Lapo Elkann – questa è una fase del mondo di costruzione ma anche di ricostruzione, non solo a livello umano. In questo momento estremamente difficile che stiamo vivendo, è stata una grandissima opportunità mettere a frutto privilegi e fortune che io ho a fin di bene”. Sul suo grande amico Maradona: “Un grande dolore non solo per me, lui era una bellissima persona con un cuore d’oro. Nel calcio era un supereroe, ed era un uomo con cuore, passione, energia e bontà; è stato bistrattato per difficoltà personali che ha avuto ma nella realtà dei fatti era un supereroe con fragilità. Noi ci sentivamo spesso, avevo una stima pazzesca per lui e per questo ho sempre amato il Napoli, una cosa anomala per uno juventino doc. Mi rivedo molto in lui, molte cose vissute da lui le ho vissute io, ma io ho avuto un supporto e lui forse non le ha avute”. In studio arriva quindi un messaggio del papà di Lapo: “Una persona meravigliosa, il messaggio era per me e invece l’ha fatto per te? Te lo meriti, hai un’aurea e un cuore d’oro, se io son qua oggi è per quello”. Di nuovo sul papà: “Lo adoro, ha fatto di tutto per renderci felici, mi ha portato ad abbracciare il mondo della cultura, io non scrivo bene quanto lui ma la mia creatività che ho trovato grazie a lui l’ho espressa in altri modi. E’ stato un gran padre, non è stato per niente facile farlo, e non potrei sognare un altro padre”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LAPO ELKANN “LA MIA VITA ERA INCENTRATA SULL’IO OGGI È SUL NOI, SONO CAMBIATO MOLTO…”

“La mia vita in passato era incentrata sull’Io ed ora è incentrata sul noi, perchè tutto quello che riesco a fare e che faccio è grazie a tutte quelle persone che mi circondano, supportano e sopportano”. Esordisce così Lapo Elkann negli studi di Domenica In. Il nipote dell’Avvocato aggiunge: “Senza tutti i miei collaboratori non farei nulla di quello che faccio, e oggi non sono qui a nome mio ma a nome loro e sono qui per ringraziare loro”. Lapo Elkann aggiunge: “Prima ero insicuro, meno convinto di me stesso e avevo bisogno del riconoscimento esterno. Oggi non mi interessa il riconoscimento ma mi interessa costruire e in primis stando bene con me e con le persone che mi circondano”. Sui nonni: “Sono stati tutti importanti, Gianni, Marella, Carla, Jean Paul. Gianni lo vedevo come un supereroe della Marvel. Mia nonna Marella era la donna più bella e più forte mai vista. Mia nonna Carla era ebrea, è dovuta fuggire da fascismo e nazismo e ha sempre portato amore. Mio nonno paterno ha invece sempre combattuto in maniera pacifica, capo comunità ebraica francese, e da lui ho preso questo amore per Israele e per il mondo giudaico che sento molto vicino”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LAPO ELKANN: “HO LA BULIMIA DI AIUTARE GLI ALTRI”, GESTO PER LE FAMIGLIE PIÙ FRAGILI

Lapo Elkann sarà uno dei ospiti più attesi della nuova puntata di Domenica In in onda nel pomeriggio di oggi di Rai1. Un bel colpaccio per Mara Venier che potrà contare su una intervista senza filtri come solo Lapo ci ha finora abituati. La vita dell’imprenditore, tra carriera, eccessi, scandali e sfera privata, sarà così passata al setaccio nel corso della sua ospitata domenicale e non mancheranno aspetti inediti del suo carattere. La sua grande generosità è invece cosa ormai nota e proprio di recente Lapo ha partecipato attivamente alla campagna di beneficienza a sostegno delle famiglie portoghesi più fragili e che più di altre hanno subito la crisi economica e sociale causata dalla pandemia da Covid. Con due tweet, uno in inglese ed uno in portoghese, Lapo Elkann nei giorni scorsi ha cinguettato: “Grazie mille Portogallo. Insieme abbiamo fatto la donazione più grande di sempre: 1,2 milioni di euro e 150 tonnellate di cibo per Cruz Vermelha e #BancoAlimentar”. Lo stesso Lapo, lo scorso dicembre – scrive Repubblica.it – aveva svelato di aver effettuato una donazione personale di 450 mila euro a favore delle famiglie più fragili di Italia, Portogallo e Israele. Donazione che si inserisce nell’ambito della nuova iniziativa internazionale di solidarietà #ourduty avviate lo scorso novembre con la sua fondazione. #NeverGiveUp, è stata invece la prima raccolta fondi legata all’emergenza Covid promossa da Fondazione Laps.

LAPO ELKANN, IL SUO CAMBIAMENTO

Fondazione Laps è una delle creature di Lapo Elkann, realizzata per dare un aiuto concreto ai giovani fragili o in difficoltà. La sua fondazione ha aiutato seimila minori con disturbi dell’attenzione e formato 600 docenti a relazionarsi con loro in maniera adeguata. Certamente l’aver sofferto di simili disturbi avrà influito anche sul suo progetto. “Io ho un’iperattività sia mentale sia fisica e, trent’anni fa, erano problemi poco conosciuti. Non riuscivo a concentrarmi, ero anche dislessico. Ho perso due anni a scuola, ho avuto difficoltà all’università e questo mi ha fatto sentire meno dei miei amici e spinto a voler dimostrare che ero di più”, ha spiegato Lapo Elkann in una intervista rilasciata a Corriere della Sera la scorsa estate. Oggi ci sono diversi metodi per farsi aiutare ed anche Lapo ha voluto metterci del suo per gli altri perchè, dice, “se posso aiutare qualcuno a cavarsela diversamente, ne sono felice”.

Ed ammette, pensando al suo cambiamento interiore profondo: “Prima, avevo la bulimia creativa che era un modo di colmare i miei traumi dell’infanzia, ora, ho la bulimia di aiutare gli altri”. Dopo aver vissuto overdose, incidenti e svariati scandali, Lapo è anche riuscito a rialzarsi. Il suo segreto? “Ho imparato ad accettare i miei punti deboli e a chiedere aiuto. Ho capito che non si vince mai da soli. Tutti hanno fragilità, tutti soffrono, tutti hanno cadute e la chiave è non vergognarsi”.