Lapo Elkann è arrivato ad un punto della sua vita in cui non vuole preoccuparsi di piacere agli altri, ma essere una persona vera e onesta, pur con le sue insicurezze. Lo ha confessato in una intervista a Grazia, spiegando di voler essere più benefattore che imprenditore, «concentrare la mia creatività e la mia energia nell’esportare la solidarietà e la bellezza del nostro Paese nel mondo». A proposito dell’Italia, si dice addolorato quando vede giornali come il Financial Times associarci alla malavita. «Sono molto triste perché noi italiani siamo un popolo forte con una storia importante, che pecca di divisionismo». Un progetto unitario, quindi, potrebbe permetterci di essere più riconosciuti nel mondo. A cambiarlo è stata anche la pandemia di coronavirus, con la quarantena trascorsa in Portogallo con la nuova fidanzata, l’ex pilota di rally Joana Lemos. «Questo periodo di isolamento mi fatto meditare sulla mia vita, sui valori e sulle mie frequentazioni, ho selezionato gli amici, ho eliminato tutte le persone negative che mi hanno tolto energia positiva».
LAPO ELKANN E IL SUO PASSATO PROBLEMATICO
Lapo Elkann racconta a Grazia di essersi separato da molte cose materiali per dare importanza agli affetti veri e le cose essenziali. Infatti, ha messo in vendita le sue auto per beneficenza. Questo momento storico così complesso richiede un cambiamento, eppure «la pandemia ha accentuato i nazionalismi e ha accresciuto il razzismo e l’intolleranza, nonostante la malattia abbia colpito indistintamente persone di ogni ceto e razza». Il problema per il rampollo della famiglia Agnelli è che manchino personaggi forti. «Non ci sono un Nelson Mandela o un Gandhi, ci sono solo politici». Al settimanale racconta anche questa sua inversione di rotta. «Io ho vissuto un’infanzia travagliata, ero dislessico, iperattivo, poco studioso, ho subìto abusi e ho avuto problemi di dipendenze». E Lapo Elkann quindi vuole mettere a disposizione le sue risorse, non solo economiche, per aiutare chi conosce da vicino queste problematiche. «Io non mi vergogno di parlare del mio passato, queste sono esperienze che fanno parte della mia realtà».