«Sono stato graziato da Dio più volte, devo ringraziarlo e mai dimenticarlo». Così Lapo Elkann si racconta in esclusiva a Chi dopo il grave incidente stradale in Israele. Decide di aprire il suo cuore e di parlare senza filtri della sua rinascita. Ed è la prima volta che parla di quanto accaduto nel dicembre scorso. «Ho avuto varie peripezie ed è inutile nasconderlo, i miei alti e bassi sono di dominio pubblico e, dopo quello che mi è successo in Israele, ho avuto una spinta in più». Il riferimento è alla sua decisione di pensare di più agli altri. Con la fondazione Laps ha realizzato diversi progetti a favore della cura e del benessere dei minori. «Con l’emergenza coronavirus, quindi, ci è sembrato naturale incrementare gli sforzi a favore dei più fragili», spiega il nipote di Gianni Agnelli. «Non sono attaccato a quello che possiedo e, se intorno a me vedo sofferenza, lo sono ancora di meno». Così ha avviato una raccolta fondi partendo da Italia e Portogallo, ma vuole aiutare anche altri Paesi. Ma nell’intervista Lapo Elkann fa anche i conti col suo passato.
LAPO ELKANN E L’INCIDENTE “SONO STATO GRAZIATO DA DIO”
«Ci sono stati momenti dove dentro di me avevo buchi giganteschi», racconta Lapo Elkann a Chi. Nonostante la fortuna di vivere in una famiglia agiata, ha dovuto attraversare dei grandi vuoti che ha provato a colmare nella maniera sbagliata, «con le sostanze». Ma ora sente di aver trovato pace e forza interiore, grazie anche all’aiuto degli «affetti veri». Il riferimento è alla sua famiglia, ai fratelli. «Tra noi tre c’è un cordone d’amore che ci legherà per sempre, ci vogliamo un bene pazzesco e senza i miei fratelli non sarei quello che sono». Da insicuro quale era, il nipote di Gianni Agnelli ha trovato la sua forza e nuova energia anche nell’amore di chi gli è stato accanto. A proposito di affetti, Lapo Elkann parla del legame con l’Italia, che per lui sono le sue radici. «Ho tantissima voglia di mettere radici e le radici numero uno sono il mio Paese. Posso girare il mondo, ma questa è casa mia».