“Ho sempre voluto essere italiano.” ammette Lapo Elkann, protagonista della puntata di Verissimo – Le Storie di oggi 26 giugno su Canale 5. L’imprenditore si è raccontato a 360°, svelando i suoi desideri di bambino: “Da piccolo avevo due sogni: diventare pilota di Formula 1, perché ho sempre amato le automobili, l’altro era cambiare il mondo, ma anche con piccole cose. Il mio obiettivo futuro di vita è diventare un imprenditore di solidarietà che esporta la solidarietà in tutto il mondo.” Tanti drammi nella sua vita, come la morte di una persona tanto cara: “Il mio migliore amico si è ammazzato qualche anno fa, era la persona a cui ero più vicino. Sono cose che capitano, lui non ha combattuto con i suoi demoni e purtroppo è arrivato a fare quello che ha fatto.” Lapo, oggi, dopo tanti errori ammette di aver accettato le sue fragilità: “Mi sono fatto tanto male da solo”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Lapo Elkann, tra abusi e difficoltà
Nel corso della puntata di Verissimo – Le storie di questo pomeriggio andrà in onda in replica l’intervista shock a Lapo Elkann in cui l’imprenditore nipote di Gianni Agnelli affronta per la prima volta la vicenda degli abusi che hanno attanagliato la sua esistenza. Tanti i temi al centro dell’intervista, dal rapporto con nonno Gianni e sua moglie Marella al desiderio di formare una famiglia tutta sua con la sua attuale fidanzata Joana Lemos. Quest’ultima, dice, è diversa da tutte le donne che ha avuto in passato. A domanda diretta riguardante la paternità, invece, Elkann afferma di avvertirla come una cosa molto importante che un po’ gli fa paura. Lo step fondamentale, prima di pensarci seriamente, è anzitutto incontrare la donna giusta, perché “non voglio fare un figlio tanto per farlo”.
Lapo Elkann e la dipendenza dalla droga
Spazio nell’intervista anche al capitolo più doloroso della sua vita, che Lapo Elkann racconta con rassegnazione. A 13 anni, infatti, Lapo fu vittima di svariati abusi che lo hanno in qualche modo segnato, causando ripercussioni anche sulle sue scelte di vita spesso giudicate controverse e avventate. Per esempio, in seguito, Lapo è finito nel vortice delle dipendenze: “Quando sei solo, ad un certo punto la fragilità non sai come affrontarla. Le sostanze ti distruggono la vita ed io di problemi ne ho avuti. Per me – prosegue – l’uso di sostanze era un anestetizzante. Anestetizzavo un dolore che sentivo in me. Purtroppo ne ho pagato più volte le conseguenze… Io di male me ne sono fatto abbastanza da solo, d’ora in poi voglio altro”.
Lapo Elkann parla delle sue fragilità
Il trauma degli abusi è stato il più difficile da superare, soprattutto perché Lapo era solo e non poteva (voleva) parlarne con nessuno. Questo fatto l’ha condotto verso una certa specie di autodistruzione, dal momento che la vittima, in casi come questo, si sente quasi sempre in colpa. Difficile anche la sua infanzia: Lapo Elkann è stato un bambino iperattivo e dislessico, motivo per cui ha provato ad affermarsi in altre maniere non sempre appropriate. “Volevo dimostrare di essere più forte”, commenta, guardandosi indietro. La sua grande forza di volontà l’ha aiutato a uscirne: adesso non ha paura di mostrarsi umanamente fragile, il che, paradossalmente, lo rende a tutti gli effetti un uomo coraggioso. “Ho imparato ad accettare me stesso e a chiedere aiuto”, chiosa. “C’è voluto del tempo, ma oggi sto bene con chi sono”.