Il nuovo terremoto giudiziario in Lombardia per una vicenda di tangenti rischia di avere pesanti strascichi a livello politico, anche perché stavolta tra gli arrestati a seguito dell’operazione della locale Guardia di Finanza, denominata “Mensa dei Poveri”, ci sono Lara Comi, ex eurodeputata nelle fila di Forza Italia ed ex stella nascente del partito di Silvio Berlusconi, e l’imprenditore Paolo Orrigoni, ad della catena di supermercati Tigros e salito agli onori delle cronache tempo fa per esserci candidato per la Lega quale sindaco di Varese; stando a quanto si apprende, ai domiciliari come la Comi è finito pure Giuseppe Zingale, già direttore per l’Agenzia per il Lavoro Afol. La parlamentare europea di Forza Italia è accusata di corruzione in merito ad alcune vicende legate a nomine e consulente, oltre che per truffa ai danni proprio del Parlamento Europeo, avendo sfruttato secondo quanto ha scritto il gip nella sua ordinanza “la rete di conoscenze derivante dal ruolo pubblico di cui era investita” al fine di trarne il massimo vantaggio economico, sottolineando in un passaggio che sta facendo molto discutere come la Comi, 36enne, fosse “molto esperta di collaudati schemi criminosi anche se ancora giovane” per dare una parvenza di legalità a quelle che invece secondo gli inquirenti erano pagamenti di tangenti. (agg. di R. G. Flore)



MA SUL WEB SCATTA LA GOGNA MEDIATICA

La notizia dell’arresto ai domiciliari dell’ex eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, ha fatto scattare la gogna mediatica. Nonostante siamo tutti innocenti fino a prova contraria, ovvero, fino a che non vi sia un processo, il terribile popolo del web ha già puntato il dito fermamente, e condannato la 36enne enfant prodige di FI. Basta andare sulla sua pagina Facebook per capire il tono dei commenti sotto all’ultimo post della Comi, pubblicato dalla stessa due giorni fa in favore del padre gravemente malato. “Mamma come godo – scrive uno sotto al post suddetto, non rispettando quindi il momento di dolore della Comi – quell’aria da saccentina e maestrina che bacchettava tutto e tutti con la vocina vagamente stridula”, e ancora “Sarà orgoglioso il papà della tua onestà”. C’è chi poi fa appunto notare che fino a prova contraria la Comi sia innocente, ma qualcuno gli risponde: “Un altro che crede alle favole, ma svegliati”. Addirittura c’è chi pensa che il post sia stato pubblicato ad hoc per distrarre l’attenzione: “Ottima tattica quella di buttarla sul personale e patetico alla vigilia dell’arresto… Qui siamo oltre il cinismo e la scaltrezza. Complimenti”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LARA COMI ARRESTATA: LE MOTIVAZIONI DEL GIP

Lara Comi è stata posta agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione. A giustificare la misura cautelare emessa è stato il gip, che nell’ordinanza ha scritto: «Nonostante la giovane età – le parole riportate da IlSecoloXIX che noi copiamo e incolliamo – Lara Comi ha mostrato nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti». Secondo Raffaella Mascarino, gip di Milano, la sua «rete relazionale, trasversale fra alti livelli politici e imprenditoriali», può «costituire un utile `volano´ per ulteriori attività illecite». Il gip parla inoltre di «pianificazione» dei reati che le vengono contestati, dello «stabile legame» con Caianiello, e della ricerca di Comi di «incarichi di sempre maggiore influenza e molto remunerativi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LARA COMI ARRESTATA: IL PRIMO COMMENTO DEL SUO AVVOCATO

L’avvocato difensore di Lara Comi, Giampiero Biancolella, ha rilasciato una breve dichiarazione ai microfoni dell’agenzia Adnkronos, in merito alla notizia circa l’arresto ai domiciliari dell’ex eurodeputata di Forza Italia. “L’unica preoccupazione per Lara Comi – afferma il legale – è la salute dei genitori, in particolare per il padre che stamattina subirà un intervento delicato, mentre i giornalisti scrivono dell’arresto della figlia”. Intervistato dall’Agi, altra agenzia di stampa italiana, ha poi aggiunto: “Sono fatti vecchi e documentati. E’ da valutare se ci siano le esigenze cautelari che legittimino i domiciliari dal momento che ipotizzare dei contatti col mondo politico e industriale per giustificare una possibile reiterazione del reato mi sembra una tesi infondata”. L’avvocato ha concluso definendo “pazzesca” la circostanza che l’ordinanza sia da “stamattina presto nelle mani dei giornalisti e io ancora non l’ho vista”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LARA COMI ARRESTATA AI DOMICILIARI: LE ACCUSE NEI SUOI CONFRONTI

Lara Comi ex eurodeputata di Forza Italia agli arresti domiciliari

La notizia è di pochi minuti fa, ed è stata battuta dalle agenzie e ripresa a cascata dai principali quotidiani online, a cominciare da Repubblica, Corriere della Sera e via discorrendo. Stando a quanto comunicato, il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano, in collaborazione con gli uomini di Busto Arsizio, ha arrestato Lara Comi insieme all’ad dei supermercati Tigros, Paolo Orrigoni (entrambi ai domiciliari), nonché al direttore generale di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, quest’ultimo, in carcere. L’ordinanza dell’operazione “Mensa dei poveri” è stata firmata dal Raffaella Mascarino su richiesta dei pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, e le accuse sono quelle, a vario titolo, di corruzione, finanziamento illecito e truffa. Si tratta del nuovo filone delle indagini che lo scorso 7 maggio portò all’esecuzione di 43 misure cautelari nei confronti fra gli altri anche dell’ex coordinatore di Forza Italia a Varese, Nino Caianiello, del consigliere della Lombardia, Fabio Altitonante, nonché consigliere comunale in quota Forza Itali, Pietro Tatarella. Come riporta nell’ordinanza di arresto la gip Raffaella Mascarino «Nonostante la giovane età, Lara Comi ha mostrato nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti».

Lara Comi e le tre vicende di cui dovrà rispondere

Lara Comi accusata di tangenti e corruzione: stando a quanto specificato dai colleghi di Fanpage, dovrà rispondere di tre vicende, a cominciare da due contratti di consulenza che la sua società, la Premium Consulting Srl con sede a Pietra Ligure (Savona), ha ricevuto dalla Afol, e precisamente dal direttore generale Zingale (arrestato oggi), “dietro promessa di retrocessione – come agli atti – di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale”. La seconda questione è invece un finanziamento da 31mila euro ricevuto dall’industriale bresciano Marco Bonometti, titolare della Omr Holding, nonché numero uno della Confindustria lombarda, soldi che sarebbero stati versati durante le ultime elezioni europee per una consulenza basata su una tesi di laurea. Infine, il terzo episodio in cui la Comi è coinvolta riguarda una presunta truffa aggravata al Parlamento Europeo, una vicenda in cui è coinvolto anche il giornalista Andrea Aliverti, collaboratore della Comi come addetto stampa, con un compenso di mille euro al mese rimborsati dall’Europarlamento. Aliverti, interrogato dai pm, ha dichiarato di aver ricevuto un compenso di ben 3mila euro mensili, ma di questi, due mila doveva obbligatoriamente restituirli a Forza Italia per pagare le spese della sede che la Comi non avrebbe pagato. Tutte queste accuse andranno ovviamente confermate o smentite, e si attendono le repliche dei legali della stessa per avere il quadro completo della situazione.