Lara Comi, dopo esser stata travolta dalle indagini della magistratura sulle presunte tangenti in Lombardia poche settimane prima delle Elezioni Europee (cui era candidata per la rielezione tra le file di Forza Italia) ha annunciato oggi di voler rinunciare al seggio in Europarlamento per potersi difendere al meglio dalle accuse: «Ringrazio il Presidente Berlusconi che durante l’incontro di mercoledì scorso mi ha più volte invitato a proseguire nella mia attività politica apprezzando il mio costante impegno per il lavoro svolto in questi anni a Bruxelles», ha dichiarato in una nota l’europarlamentare uscente, aggiungendo «Nonostante ciò gli ho comunicato la mia decisione irrevocabile di voler essere libera da ogni incarico politico o nell’ambito dell’attività del Parlamento Europeo, perché voglio difendermi dalle accuse che mi sono state mosse, senza avvalermi dell’immunità parlamentare». Ricordiamo che alle ultime Elezioni Europee, la Comi nella Circoscrizione Ovest era arrivata al terzo posto dietro il capolista Berlusconi (187 mila preferenze) e il candidato Massimiliano Salini (37mila) e dunque sarebbe già stata esclusa dall’Europarlamento avendo Forza Italia ottenuto 2 seggi eletti in quella circoscrizione e con l’ex Cav che pareva intenzionato a confermarsi qui al nord come europarlamentare. Negli ultimi giorni però Berlusconi si è detto in più occasioni intenzionato ad accettare il posto in Circoscrizione Ovest, rinunciando a tutti gli altri posti guadagnati alle urne (Nord Est, Sud e Isole): la nota odierna di Lara Comi, che continua a ritenersi innocente per le accuse rivoltegli sulla vicenda tangenti, sembra confermare il tutto «Ho chiesto al Presidente Berlusconi, senza voler in alcun modo condizionarne la sua scelta, di optare per il Nord Ovest convinta che solo lui possa continuare e rafforzare il lavoro che ho svolto nelle istituzioni a tutela dei giovani, delle donne e di tutti i settori produttivi. Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno creduto e credono in me avendo espresso la loro preferenza con il loro voto».



LARA COMI RINUNCIA AL SEGGIO UE (CHE NON AVREBBE COMUNQUE AVUTO)

Berlusconi ha immediatamente risposto con una seconda nota in cui annuncia «Cara Lara, prendo atto con profondo rispetto della tua scelta di rinunciare a rimanere nel Parlamento Europeo, nonostante il tuo ottimo risultato elettorale, conquistato in una situazione difficile. Comprendo e apprezzo la tua volontà di difenderti più liberamente e più serenamente dalle accuse che ti sono state rivolte, alle quali – ne sono certo – riuscirai a dimostrare la tua completa estraneità». Lo stesso Cav poi conclude, «Anche per questo mi auguro che vorrai continuane in altre forme il tuo impegno politico per Forza Italia: la tua capacita’, il tuo entusiasmo, la tua preparazione ci saranno sempre molto utili. Rimane il rammarico, come italiano e come leader di Forza Italia, di non averti più al Parlamento Europeo, dove per tanti anni hai rappresentato l’Italia e il nostro movimento come pochi altri, per competenza, dedizione e credibilità». L’eurodeputata di Forza Italia è indagata per un finanziamento di 31mila euro ricevuto dal presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti. Ricordiamo come tale “presunta” tangente sia arrivata in maniera inconsueta, ovvero nel tradurre una tesi universitaria scaricata online: la Comi si è sempre difesa ritenendo una assoluta bufala la ricostruzione dei magistrati sull’intera indagine attorno al ruolo di Bonometti e delle aziende vicine a Lara Comi.

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