Lunedì 9 maggio al Nuovo Cinema Aquila a Roma la proiezione de L’Ardore dei Timidi il nuovo film del regista Antonio Vladimir Marino. “Stavo leggendo un piccolo trafiletto di giornale. A Torino un barbone si lanciava nel fiume per salvare una ragazza sotto lo sguardo dei presenti. Fui molto colpito dalla potenza delle emozioni che poche righe riportavano: dalla volontà di morte alla volontà di salvezza. Il resto è osservazione di scene di vita in strada e nei mezzi pubblici.” Lunedì 9 maggio al Nuovo Cinema Aquila di Roma l’atteso lungometraggio: “un affresco che guarda ai timidi, che di solito non sono sotto i riflettori e non fanno notizia – afferma il regista – ma quando vengono colti dai loro ardori seminano dei germogli di vitalità e ci fanno ritrovare la rotta perduta in questo mondo dove spesso ahimè contano solo la forma e l’apparenza e i contenuti hanno scarso peso”. 



Cinque storie, cinque piccoli universi: Mario, la ragazza, il barbone, la luce, il mare, la collina, Sergio il giornalista, le solitudini di EugeniaCristiana e Alessandra, una famiglia che si confronta con la terra, il lavoro e la propria storia. Lelio e Sandra che si scontrano sulla visione di un futuro rivoluzionario. Ambientato nel Sannio, a San Marco dei Cavoti, a Torredel Greco e Napoli L’Ardore dei Timidi possiede uno sguardo lungo, slanciato su un orizzonte – di cui è affrescato il film – che scavalca l’ego: “la timidezza come modestia, consapevolezza dei propri limiti e capacità di ascolto degli altri, in particolare dei più fragili – continua Marino – e dei più esposti, ma la timidezza è anche una forza silenziosa e incisiva. Mi auguro che questo piccolo film trovi un suo pubblico e che dopo la visione possa lasciare qualcosa allo spettatore, dubbi, sensazioni, voglia di modificare un po’ la realtà che ci circonda.”



Dopo una fortunata carriera dedicata al cortometraggio L’Ardore dei Timidi è il primo lungometraggio di Antonio Vladimir Marino, un cast importante con maestri e visioni ben precisi: “apprezzo molto il finlandese Aki Kaurismäki con la sua filmografia tutta ambientata tra gli strati sociali meno fortunati senza mai cedere al pietismo e il marsigliese RobertGuédiguian, che nei suoi film racconta con maestria il disagio del nostro mondo occidentale. I primi film visti sono quelli di Dino Risi, Monicelli Mario, Luigi Comencini e dà lì il cerchio si è allargato. Amo il cinema russo, in particolare i film di Georgiy Daneliya e Eldar Riazanov”.



L’Ardore dei Timidi ha partecipato e ottenuto riconoscimenti a prestigiosi festival: Ischia Film Festival, Inventa un film, Corto e a Capo, Tiburon International Film Festival (San Francisco) è stato realizzato in collaborazione con la Regione Campania, Campania FilmCommission, Direzione Generale del Cinema MIC, Nuovo IMAIE e l’Associazione Culturale Massimo Gorki – Napoli.