Entrano sempre più nel vivo le indagini sulla morte della 15enne Larimar Annaloro che occupa stabilmente le pagine di cronaca dallo scorso 5 di novembre quando è stata trovata impiccata ad un albero poco distante dalla proprietà di famiglia: quel giorno la ragazza era stata vittima di quella che la famiglia descrive come una vera e propria “aggressione” – ma che secondo la procura sarebbe stata solo una banale, per quanto accesa, discussione tra adolescenti – da parte di alcune compagne di classe e dopo essersi fatta recuperare dai genitori per un non meglio precisato malessere, Larimar Annaloro si sarebbe tolta la vita nell’arco di 45 minuti in cui i genitori erano rimasti lontani dall’abitazione.
Tutti gli elementi raccolti fino a questo momento sulla morte di Larimar Annaloro hanno spinto la procura ad incentrare il fascicolo d’indagine attorno all’ipotesi di istigazione al suicidio, ma al contempo la famiglia della 15enne da quel 5 novembre continua a dirsi certa che la giovane non si sia tolta la vita da sola: per cercare di mettere un punto fermo alla vicenda, nelle ultime ore è venuto alla luce che i genitori di Larimar avrebbero nominato un super perito – il noto Paolo Reale, già apparso tra i consulenti nel caso di Alberto Stasi – che seguirà le indagini da questo momento in poi.
Tutti i dubbi sulla morte di Larimar Annaloro: le scarpe pulite, la stanza in disordine e il revenge porn
Delle reali risposte sulla morte di Larimar Annaloro arriveranno solo una volta che verrà eseguita l’autopsia – approssimativamente entro i prossimi 90 giorni -, ma nel frattempo i dubbi sul decesso sono parecchi: primo tra tutti quello del presunto movente dietro al suicidio, che la procura ritiene essere collegato all’ipotesi di revenge porn per alcune foto intime della 15enne che erano state fatte circolare dai compagni per bersagliarla e che fino ad ora ha portato al sequestro di 8 cellulari che verranno analizzati nei prossimi giorni; il tutto sotto l’occhio attento del super perito che prenderà personalmente parte all’analisi dei telefoni.
La famiglia di Larimar Annaloro nega l’ipotesi che esistano sue foto intime, mentre tra i vari elementi di dubbio che hanno presentato fino ad ora ne emergono due di particolarmente rilevanti: da un lato il fatto che le scarpe della ragazza fossero intonse, incompatibilmente con le condizioni fangose del terreno che ha attraversato per raggiungere l’albero; mentre dell’altro la camera della 15enne è stata trovata totalmente soqquadro, con reggiseni e mutande sparsi sul pavimento che lei – conferma la famiglia – non avrebbe mai lasciato in quel modo dato che era solita essere molto ordinata.