Lutto nel mondo del cinema vietato ai minori: è morto Larry Flynt, 78enne americano noto per aver fondato “Hustler” una delle riviste a luci rosse più vendute degli Stati Uniti. Il suo decesso è avvenuto nella giornata di ieri in quel di Los Angeles, dove lo stesso risiedeva da tempo, così come riportato dal portale di gossip a stelle e strisce, Tmz. Una vita fra alti e bassi la sua, e che negli ultimi 43 anni l’ha visto su una sedia a rotelle, paralizzato dalla vita in giù a causa di un tentato omicidio avvenuto nel 1978; inoltre, aveva dei seri problemi cardiaci che si sono poi rivelati fatali.
Da tutti soprannominato il “re del porno”, Larry Flynt era noto anche per le sue numerose battaglie legali portate avanti in difesa della libertà di espressione, compresa ovviamente la pornografia, il campo in cui lo stesso ha sempre lavorato. Proprio per questa sua visione di vita si era fatto diversi “nemici”, a cominciare dal mondo religioso di destra, con cui si era duramente scontrato facendo causa al televangelista Jerry Falwell, caso che arrivò addirittura alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
LARRY FLYNT E’ MORTO: LA SUA “SFIDA” A DONALD TRUMP
Fra i suoi tanti nemici e detrattori vi era anche l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e contro l’ex uomo più potente al mondo Larry Flynt aveva lanciato una sfida decisamente provocatoria: offrire 10 milioni di di dollari in contanti (una montagna di soldi), a chi avesse fornito delle prove sufficienti per procedere con l’impeachment e cacciare così l’ex commander in chief dalla Casa Bianca. Per sbeffeggiare il tycoon aveva anche prodotto un film dal titolo “The Donald”, una parodia a sfondo pornografico. E’ invece dedicato proprio a Larry Flint il film del 1996 dal titolo “Oltre lo scandalo”, diretto da Milos Forman e interpretato da Woody Harrelson, e in cui lo stesso editore partecipava con un simpatico cameo nei panni di un giudice che censurava le sue stesse attività. Convinto sostenitore dei Democratici, nel 1998 scese in campo a fianco dell’ex presidente Bill Clinton, travolto in quel periodo dal famoso scandalo Monica Lewinsky, offrendo soldi a chi avesse svelato storie di tradimenti con protagonisti i Repubblicani. Infine, nel 2011, si schierò a fianco di Anthony Weiner, marito dell’assistente di Hillary Clinton, che si dovette dimettere dopo aver mandato foto hard a dei minorenni: Flynt gli offrì un posto di lavoro con un salario ben più alto rispetto a quello percepito da parlamentare.