E’ morto il vignettista Lars Vilks, famoso in particolare per le sue rappresentazioni contro l’islam. Lars Vilks è deceduto nella giornata di ieri a seguito di un incidente stradale, assieme alla sua scorta. L’artista viaggiava da tempo sotto protezione, visto che con le sue vignette aveva attirato su di se l’ira degli estremisti islamici, e nel 2015 era riuscito a scampare ad un attentato. La goccia che fece traboccare il vaso, come ricorda il Corriere della Sera, fu la decisione di disegnare Maometto con un corpo di cane, e ciò obbligò appunto le autorità a mettere sotto protezione 24 ore su 24 lo stesso Vilks.



In ogni caso l’incidente stradale (assieme ai due uomini della scorta), è stata confermato, e la polizia svedese ha escluso l’ipotesi di un atto doloso. L’auto su cui viaggiava il vignettista stava prosecedendo verso Markaryd, nella zona meridionale della Svezia, quando si è scontrata con un camion, un impatto violentissimo che purtroppo ha di fatto stroncato sul colpo la vita dello stesso Vilks e dei due agenti. Ferito anche l’autista del mezzo pesante che è stato invece ricoverato, anche se non in pericolo di vita.



LARS VILKS, MORTO VIGNETTISTA ANTI ISLAM: IL COMMENTO DELLA MINISTRA LIND

Amanda Lind, ministro della Cultura svedese, ha commentato la notizia della morte di Lars Vilks attraverso la propria pagina Twitter: «Si è trattato di un incidente incredibilmente tragico». La libertà dell’artista si era conclusa undici anni fa, nel 2007, da quando appunto gli è stata affibbiata una scorta a causa delle numerose minacce ricevute e degli attacchi da parte degli islamisti.

Il fatto più grave si verificò di preciso il 14 febbraio del 2015 quando un giovane danese originario della Palestina irruppe durante un dibattito sulla libertà di espressione che si stava svolgendo a Copenaghen, organizzato dopo la tristemente nota strage di Charlie Hebdo a Parigi, ed aprì il fuoco. Lars Vilks ne uscì illeso, ma l’attentato costò la vita ad un regista danese di 55 anni. La sera stessa, poi, lo stesso palestinese uccise un custode di una sinagoga di Copenaghen, per poi venire a sua volta ammazzato la mattina seguente durante l’arresto della polizia.