Due carabinieri della provincia di Latina sono stati aggrediti a morsi da un ivoriano che non voleva lasciare il centro di accoglienza in cui si trovava. La vicenda è riportata nel dettaglio dall’edizione de Il Giornale del 30 luglio, ed è sintomo di come la situazione migranti stia divenendo incandescente alla luce dei numerosi sbarchi avvenuti sulle coste italiane negli ultimi tempi. Nel comune di Cori verranno dirottati a breve 57 dei naufraghi (soprattutto tunisini), sbarcati negli scorsi giorni a Lampedusa. Si tratta di una parte dei 520 migranti che martedì scorso hanno lasciato Porto Empedocle per essere smistati nei centri di accoglienza della regione Lazio e del Piemonte. Dei 57 di cui sopra, 12 sono risultati essere positivi al coronavirus, e di conseguenza sono stati assegnati al centro di accoglienza di via dei Padri Trinitari di Cori, dove si trovano già 80 poveretti. Peccato però che non tutti i migranti già presenti nel centro abbiano accolto con il sorriso i nuovi arrivati, ed è proprio in questa situazione che si è verificata l’aggressione a due carabinieri.
LATINA, CARABINIERI AGGREDITI DA IVORIANO: “UN EPISODIO GRAVE”
Un uomo di trent’anni della Costa d’Avorio si è scagliato contro i due militari che stavano cercando di convincerlo a liberare l’alloggio per lasciare spazio ai 12, ma lui ha replicato mordendo un carabiniere alla mano sinistra, e colpendo l’altro al braccio destro. L’aggressione è avvenuta nella serata di mercoledì, attorno alle ore 22:30, e subito dopo il fattaccio lo stesso ivoriano è stato arrestato e poi denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo ha spiegato di aver reagito così in quanto nel centro in cui sarebbe stato trasferito, sarebbe stato lontano dal luogo di lavoro. “Un episodio grave – il commento di Angelo Tripodi, capogruppo della Lega alla Regione Lazio, riportato da Il Giornale – che la dice lunga sulla situazione di caos che si sta creando sul territorio per colpa delle politiche migratorie scellarate di questo governo”.