Chi l’ha detto che possedere un certificato B2, o di livello superiore, di inglese o francese faccia curriculum? Ora non basta più. Anche il latino, da sempre ritenuta lingua morta o materia di studio solo per gli studenti di licei classici o comunque umanistici, sta cominciando ad assumere importanza, al punto da essere possibile ormai conseguire un certificato anche proprio in lingua latina. Solo il parlato è escluso dal corso, per il resto, da quanto si evince, sarebbe improntato al pari degli altri certificati in lingua.



I pionieri di questa iniziativa sono Regione Lombardia e l’Università Statale di Milano, a capo di un “processo di democratizzazione della lingua latina” come si legge sul Corriere della Sera. Il latino si apre quindi ad una dimensione più attuale, in un’ottica di apprendimento e formazione lavorativa, al punto che anche le aziende cominciano ad essere interessate a guardare con un occhio di riguardo chi è in possesso del relativo certificato.



Il certificato di latino viene istituzionalizzato

Di recente costituzione è il Comitato regionale di coordinamento per la Certificazione delle Competenze della lingua latina presso l’USR per la Lombardia , presieduto dal dottor Vincenzo Cubelli, attuale Provveditore di Bergamo ed ex professore di greco e latino. Dal 2014 ad oggi il progetto è stato portato avanti in via sperimentale. Oggi invece è stato a tutti gli effetti istituzionalizzato, col riconoscimento della certificazione da parte dell’ex Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR) e dalla  Consulta Universitaria degli Studi Latini (CUSL).



L’Università degli Studi di Milano inoltre, da 2 anni, richiede come obbligatorio per gli studenti iscritti al primo anno dei corsi di laurea in Lettere, Scienze dei beni culturali e Storia, il conseguimento della certificazione di latino per coloro che non lo hanno studiato durante il percorso di studi alle scuole superiori. Questo a riprova della sempre maggiore importanza che sta assumendo la lingua dentro gli atenei e fuori. Va infine segnalato come da gennaio 2023, è richiesto lo studio del latino per i dipendenti tecnico-amministrativi sempre dell’Università degli Studi di Milano, da intendersi come corso di formazione e aggiornamento in servizio previsto come obbligo contrattuale.