Anyaan Hirsi Ali, nota attivista anti-Islam, oltre che politica e scrittrice di origine somala, famosa per aver sceneggiato il cortometraggio Submission, direttoda Theo Van Gogh, assassinato nel 2004 da un estremista islamico, ha recentemente annunciato di essersi convertita al cristianesimo. Una scelta complicata e lunga, che ha preso dopo un lungo percorso interno che l’ha portata, prima, ad abbandonare i rigidi dettami musulmani e, poi, a passare del tempo come atea, ma che ha permesso ad Anyaan Hirsi Ali di riscoprire una nuova libertà. Alla sua conversione la scrittrice ha deciso di dedicare un lungo pezzo sulle pagine del sito UnHerd, citato dal quotidiano italiano La Verità.



Anyaan Hirsi Ali: “Il cristianesimo, a differenza dell’Islam, è libero e privo di dogmi”

Insomma, Anyaan Hirsi Ali ha raccontato la sua conversione al cristianesimo sulle pagine di UnHerd in un articolo intitolato “perché ora sono cristiana”. La scrittrice ed attivista anti-Islam spiega, in apertura, di essere stata musulmana per la maggior parte della sua vita, ma non per volontà personale. Si trattò, infatti, si una questione che attribuisce al destino e alla costrizione, che la portò anche ad essere vittima di infibulazione durante l’infanzia e ad essere data in moglie dal padre ad un uomo che non conosceva.



Secondo Anyaan Hirsi Ali, a differenza dell’Islam, il cristianesimo è da lodare proprio per “la libertà di coscienza e di parola“, che secondo lei sono anche i pregi “più grandi della civiltà occidentale. Non è qualcosa di connaturato all’essere umano, si tratta del frutto di secoli di dibattiti all’interno delle comunità ebraiche e cristiane. A differenza dell’Islam”, spiega ancora, “il cristianesimo ha superato la sua fase dogmatica“. Anyaan Hirsi Ali, però, ci tiene a criticare l’ateismo, che ritiene essere una scelta meno completa e soddisfacente, raccontando di aver trovato “insopportabile, anzi quasi autodistruttiva, la vita senza alcun conforto spirituale”. Il modello occidentale, però, secondo l’attivista anti-Islam è minacciato, soprattutto da tre derive, ovvero la capacità dell’Islam di fare nuovi proseliti, l’espansionismo aggressivo di Cina e Russia e la diffusione dell’ideologia woke.

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