PUBBLICATA L’ESORTAZIONE APOSTOLICA “LAUDATE DEUM” PER COMPLETARE L’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO SULL’AMBIENTE
Come aveva annunciato lo stesso Papa Francesco lo scorso agosto, è stata pubblicata oggi l’esortazione apostolica che funge da “completamento” per l’enciclica dedicata all’ambiente nel 2015, la “Laudato si’”: il titolo della nuova esortazione è “Laudate Deum” (“Lodate Dio”), dall’abbrivio del testo scritto in questi anni da Papa Francesco alla luce delle evoluzioni e dei confronti sull’emergenza climatica. «“Lodate Dio” è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso», così invece il Santo Padre chiude questo “completamento” dell’enciclica più “green” del magistero di Papa Bergoglio.
«“Lodate Dio per tutte le sue creature”. Questo è stato l’invito che San Francesco d’Assisi (di cui oggi 4 ottobre la Chiesa ne celebra in tutto il mondo la commemorazione, ndr) ha fatto con la sua vita, i suoi canti, i suoi gesti»: così Papa Francesco esordisce nell’esortazione diffusa in tutto il mondo contemporaneamente all’apertura del Sinodo dei vescovi, che si terrà fino al prossimo 29 ottobre. Il Pontefice invita la Chiesa ad aprirsi ancora di più mondo, accogliendo tutti ma allo stesso tempo senza farsi “dettare l’agenda dal mondo” (ha detto Francesco oggi nell’omelia della Santa Messa di inizio Sinodo). «In tal modo», continua l’inizio della “Laudate Deum”, «ha ripreso la proposta dei salmi della Bibbia e ha ripresentato la sensibilità di Gesù verso le creature del Padre suo: “Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro” (Mt 6,28-29). “Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio” (Lc 12,6). Come non ammirare questa tenerezza di Gesù per tutti coloro che ci accompagnano nel nostro cammino?».
DI COSA PARLA LA “LAUDATE DEUM” DI PAPA FRANCESCO
Come sottolineano i media vaticani nell’annunciare la pubblicazione online (sul sito del Vaticano, ndr) della “Laudate Deum”, si tratta di un testo in continuità con la più ampia enciclica Laudato si’ del 2015. Non si tratta perciò di una vera e propria “seconda enciclica”, ma più come un’appendice corposa che ne arriva al completamento del pensiero sull’ecologia integrale della Chiesa di Francesco. Suddivisa in 6 capitoli e 73 paragrafi, nell’esortazione apostolica di Papa Francesco intende specificare e completare quanto già affermato nel precedente testo sull’ecologia integrale: al tempo stesso, il Santo Padre lancia un allarme e una chiamata «alla corresponsabilità di fronte all’emergenza del cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi. L’esortazione guarda in particolare alla COP28 che si terrà a Dubai tra fine novembre e inizi di dicembre».
Papa Francesco nel testo diffuso oggi spiega come ad 8 anni dalla Lettera Enciclica “Laudato sì’” ha voluto condividere con la Chiesa «le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune. Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura. Al di là di questa possibilità, non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti». Secondo Papa Francesco il problema del clima ha radici lontane, “osando” anche andare oltre l’elemento religioso e prendendo posizione sul dibattito scientifico (come quando al punto 11 del primo capitolo scrive «L’origine umana – “antropica” – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio»). Il problema climatico, sottolinea ancora Bergoglio nell’introduzione della “Laudate Deum”, è un problema sociale globale che è «intimamente legato alla dignità della vita umana»: i vescovi degli Stati Uniti hanno espresso molto bene il senso sociale della preoccupazione per il cambiamento climatico, che va oltre un approccio meramente ecologico a cui si appella la Chiesa, «la nostra cura per l’altro e la nostra cura per la terra sono intimamente legate. Il cambiamento climatico è una delle principali sfide che la società e la comunità globale devono affrontare. Gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone più vulnerabili, sia in patria che nel mondo». Le informazioni, rileva il Papa, oltre alla riflessione da condurre «da questi ultimi otto anni ci permettono di specificare e completare ciò che abbiamo affermato qualche tempo fa. Per tale motivo, e perché la situazione sta diventando ancora più urgente, ho voluto condividere con voi queste pagine». QUI IL TESTO INTEGRALE DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA DI PAPA FRANCESCO
CARD. ZUPPI (PRESIDENTE CEI): “È UNA CAMPANA DI ALLARME E UNA SVEGLIA PER TUTTI”
«Ringraziamo il Santo Padre per averci donato l’Esortazione Apostolica “Laudate Deum” proprio nel giorno di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Il documento è una “campana di allarme” che non solo sottolinea le lentezze del sistema economico mondiale nell’affrontare la crisi ecologica, ma vuole diventare anche una “sveglia” perché tutti insieme, nessuno escluso, ci assumiamo le nostre responsabilità per la cura del creato, dono del Padre Creatore»: così la dichiarazione del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, in merito alla pubblicazione della “Laudate Deum” del Santo Padre.
Il Papa, scrive l’arcivescovo, invita a guarda a tutto tondo il tema ambientale legato alla sfera dell’umanità: «Due convinzioni animano il cuore di Francesco: “tutto è collegato” e “nessuno si salva da solo”», scrive la Nota della CEI. Le Conferenze delle Parti (COP) per riflettere e prendere decisioni, aggiunge il Card. Zuppi, «sono appuntamenti con la storia che non possiamo mandare a vuoto. Anche la conversione dei nostri stili di vita può far crescere una cultura ecologica. Le motivazioni che sostengono questo rinnovato impegno sono spirituali. La fede nel Dio Creatore di ogni cosa ci spinge ad abitare le relazioni come dono». Come Chiesa cattolica in Italia, conclude il Presidente della CEI, l’intento è seguire la proposta del Papa con la stessa tenerezza di Gesù «verso tutte le creature ci sostenga e ci faccia condividere il travaglio della creazione che geme e soffre gli effetti del cambiamento climatico in corso».