Laura Antonelli, la morte nel 2015

In occasione dell’uscita di un documentario dedicato a Laura Antonelli, dal titolo “La diva malinconica”, la puntata di oggi, giovedì 16 febbraio di “Oggi è un altro giorno”, ricorderà la bellissima attrice. Laura Antonelli,  icona del cinema italiano degli Anni 70, è morta il 22 giugno 2015, in solitudine, nella sua casa di Ladispoli per un infarto. A dare l’allarme è stata la donna delle pulizie che l’aveva trovata per terra in casa.



L’ultima volta che l’ho sentita è stato alcuni mesi fa. Era serena, anche se molto provata da questi ultimi anni di giudizi, accuse, condanne e assoluzioni. Ripeteva spesso che non le interessava la vita terrena e che era certa che sarebbe stata premiata “dopo”. Non si sentiva adatta a fare alcuni tipi di film e credeva che la sua vita fosse quella di questi ultimi anni: vivere in un bilocale con poco e con la dignità di una persona che sta a casa, va a fare la spesa, va in chiesa e non frequenta nessuno. Voleva vivere nella preghiera”, aveva raccontato il suo legale Lorenzo Contrada al Corriere della Sera.



Laura Antonelli: la carriera come attrice

L’attrice Laura Antonelli, al secolo Laura Antonaz, era nata a Pola il 28 novembre 1941. È stata una delle icone del cinema erotico italiano degli anni Settanta e Ottanta a partire dal film “Malizia” di Salvatore Samperi – arrivato dopo “Il merlo maschio” di Pasquale Festa Campanile con Lando Buzzanca – che nel 1973 la consacra regalandole una grandissima popolarità. Laura Antonelli non ha girato solo commedie sexy, ma anche pellicole d’autore, come “Trappola per un lupo” di Claude Chabrol, al fianco di Jean-Paul Belmondo. Nel 1976 veste i panni di Giuliana Hermil, moglie docile di un aristocratico in “L’innocente” di Luchino Visconti. “Il volto femminile più bello del mondo”: così Luchino Visconti definì una volta Laura Antonelli. La sua carriera si arresta improvvisamente nel 1991, quando nella sua villa di Cerveteri viene ritrovato un quantitativo di 36 grammi di cocaina. Arrestata, e dopo qualche giorno di domiciliari, Antonelli viene condannata in primo grado a tre anni e sei mesi. Nel 2000 viene assolta dalla Corte d’appello di Roma, con il proscioglimento di ogni accusa. Nel 2010 il suo amico Lino Banfi lancia un appello dalle pagine del Corriere per chiedere l’applicazione della legge Bacchelli a sostegno degli artisti, Laura Antonelli risponde tramite il suo avvocato, Lorenzo Contrada: “Ringrazio Lino Banfi e tutti coloro che si stanno preoccupando di me. Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata”.

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