Il Partito Comunista presenta Laura Bergamini alle elezioni Emilia-Romagna. La candidata governatrice è nata nel 1960 a Parma. Ha affrontato brillantemente gli studi nella stessa provincia dove ha poi conseguito il diploma di maturità magistrale. Successivamente ha ottenuto la qualifica di psicomotricista frequentando un corso di 3 anni a Milano. Ha approfondito poi la materia di psicologia presso l’istituto universitario di Padova. Oggi oltre ad essere un’esperta di riabilitazione psicomotoria parla fluentemente inglese e greco. A livello professionale si è formata come educatrice e lavora in un asilo nido situato nel Comune di Parma. Il mestiere dell’educatrice la coinvolge e la appassiona, occupandole praticamente l’intera la giornata. Tuttavia Laura Bergamini non ha mai fatto mancare l’impegno politico a fianco degli ultimi, rivendicando diritti e portando avanti importantissime battaglie. In particolar modo Laura Bergamini si è dedicata alla lotta sindacale con il Sindacato Generale di Base. È stata delegata nella Rsu, acronimo di Rappresentanza Sindacale Unitaria, ricoprendo il ruolo di coordinatrice sindacale di sezione. In tasca ha la tessera di partito, quella sindacale dell’SGB e quella dell’Arci. Inoltre è iscritta all’Associazione Italia-Cuba. All’interno del Partito Comunista si è distinta per l’energia e per la determinazione, essendo diventata poi una componente di spicco dell’ufficio politico nonché un membro del Comitato Centrale, l’organismo più importante dell’organizzazione, dove si decidono strategie e iniziative. Localmente è stata eletta segretaria per la sezione della federazione di Parma.



La Lista del Partito Comunista

Lo schieramento di Laura Bergamini non ha nomi che fanno riferimento ad esperienze civiche ma si identifica molto chiaramente con la dicitura di Partito Comunista. La forza politica ha fatto leva sul carisma di Marco Rizzo che è riuscito a rilanciare l’azione proponendo un’offerta politica di matrice inequivocabile. Falce e martello spiccano sul simbolo a sfondo rosso, fugando qualsiasi dubbio sugli obiettivi che intende perseguire. Ovviamente possono sostenere Laura Bergamini tutti coloro che si ritrovano nei contenuti comunisti, anche pescando nell’ambito dei delusi per le ultime esperienze della sinistra. Rizzo ha ribadito più volte che l’unità va fatta all’interno del Partito Comunista anziché creando cartelli elettorali confusionari che raccolgono idee che spesso sono poco chiare. Laura Bergamini si candida a presidente di regione per l’Emilia-Romagna lanciando una sfida proprio a questi soggetti, ritenuti troppo moderati e per certi versi perfino ambigui. Esporre il simbolo del lavoro dunque non è per lei una questione grafica ma è motivo d’orgoglio, di appartenenza e soprattutto di contenuti e significati. Alle elezioni europee il Partito Comunista riuscì a competere senza lo scoglio delle firme da raccogliere grazie al supporto del partito omologo greco. Infatti coloro che erano già stati candidati nella precedente tornata non dovevano raccogliere nuovamente le firme. Questa collaborazione portò Rizzo a ribadire ulteriormente l’importanza dell’unità dei comunisti senza la necessità di snaturarsi o di alleggerire i programmi. Laura Bergamini nel proprio curriculum scrive chiaramente di essere una militante iscritta al Partito Comunista fin dalla nascita di questo schieramento.



Laura Bergamini, i lavoratori al centro del programma

La lunga esperienza di Laura Bergamini in campo sindacale, unita alla determinazione del Partito Comunista di Rizzo nella difesa dei diritti dei lavoratori, fanno di questo argomento il principale motivo della candidatura alle elezioni emiliano-romagnole. Durante le assemblee svolte in preparazione della presentazione della lista e nella fase di propaganda il tema del lavoro è ritornato più volte alla ribalta. Si punta il dito contro la destra ma si chiede di porre la massima attenzione sul fatto che è stato il Partito Democratico di Renzi ad introdurre il Jobs Act aprendo la strada a un’ulteriore stagione di precariato. Anche ai problemi ambientali viene data una lettura nettamente diversa rispetto ai partiti di sinistra extraparlamentare che competono. Per esempio le aziende in crisi secondo il Partito vanno nazionalizzate restituendole agli operai, in modo che siano le classi lavoratrici a poter disegnare il proprio futuro e non i potenti che sfruttano territorio e dipendenti. Una visione certamente più radicale dove il femminismo è visto non soltanto come testimonianza di genere ma come rivendicazione di salario, diritti e condizione sociale.



Laura Bergamini: dai vecchi miti del comunismo alla società attuale

Lo slogan che si legge sui volantini emiliani è che la rivoluzione parte da qui. Il riferimento alle conquiste del cosiddetto proletariato c’è tutto ma chiaramente viene declinato in chiave moderna. Oggi vengono identificati come avversari il profitto sregolato che non disdegna neppure di intrufolarsi nella discussione sull’economia verde, rischiando di trasformare una battaglia giovanile in un regalo agli imprenditori che vogliono creare una nuova bolla di speculazione. Dunque il Partito Comunista di Laura Bergamini intende lanciare la sfida ai grandi capitalisti e non fare una protesta sterile contro il cambiamento climatico, volendo evidenziare i motivi che stanno alla base di tutto ciò. Laura Bergamini sul suo profilo social cita Marx e Lenin. Dopo i recenti sviluppi in Iran la Federazione di Parma di cui è segretaria ha promosso un’iniziativa di manifestazione per l’uscita immediata dell’Italia dalla Nato e per cacciare le basi militari americane dal territorio italiano. Laura Bergamini porterà i contenuti comunisti nella campagna elettorale, senza alcun timore di essere etichettata come nostalgica.