Lavinia Biagiotti, ospite oggi di Mara Venier, ha a lungo parlato della madre, Laura. La stilista fu la prima ad esportare in Cina nel 1988: “La Cina era ancora molto chiusa e lei quando andò lì vollero tutti assistere e la chiamavano Mister Biagiotti, pensa quanto è cambiato, ora la maggior parte della classe imprenditoriale cinese è formata da donne”, ha spiegato. Quello fu l’unico viaggio che non fece “rimasi a casa ma le regalai una copia del Milione di Marco Polo ed un panda”. La madre tornò senza il panda, che regalò ad un bimbo del posto: “Mi ha sempre insegnato a dividerla anche se lei era il mio centro, la mia mamma, la mia maestra, era il mio tutto”. Tra loro c’era una grande complicità, “attraverso l’energia dei miei occhi vedeva il mondo come lo vedevo io”, ha spiegato. “Sul lavoro eravamo diventate intercambiabili, ecco il grande dono che mi ha fatto, eravamo diventata alternative ma nella vita privata eravamo solidissime nella bellezza delle cose più semplici”, ha proseguito nel suo racconto. Nel docu-film che vedremo su Rai3, Lavinia ha voluto ribadire il suo senso del futuro: “mi ha insegnato tante cose meravigliose, se le dovessi sintetizzare è cominciare ogni giorno da un foglio bianco, lasciarsi alle spalle delusioni e successi, vivere un esame continuo ma significa anche ricominciare”. Il suo sogno? “Proseguire e portare avanti la creatività dei miei genitori”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Lavinia Biagiotti ospite di Mara Venier

Laura Biagiotti – L’aura della Moda è il titolo del docufilm dedicato alla stilista romana che a Lavinia Biagiotti, sua figlia, ha trasmesso la passione per la moda. Il documentario nasce dall’incontro di Lavinia con l’attrice Serena Rossi, amica della famiglia e voce narrante del racconto. Lavinia Biagiotti, oggi presidente di Biagiotti Group, sarà ospite a Domenica in per parlare (anche) di questo progetto. Sua madre Laura è stata una delle pioniere del fashion a livello mondiale, arrivando a sfilare per prima in Cina, nel 1988, e in Russia, nel 1995. Il film è prodotto da Anele in collaborazione con Rai Cinema. Non mancano, al suo interno, le testimonianze e gli aneddoti di chi l’ha conosciuta e amata in prima persona (Carla Fracci, Santo Versace, Nancy Brilli, Massimiliano Rosolino, Silvana Giacobini, Romina Power, Vittorio Sgarbi, Beppe Modenese).



Lavinia Biagiotti ricorda la madre Laura

In un’intervista a Grazia, Lavinia Biagiotti ricorda con piacere la madre Laura. Conserva ancora le sue agende “piene di appuntamenti, schizzi, foto”: “Le ho tutte, a partire dagli anni 70: un patrimonio che testimonia la sua vita operosa ricca di eventi e il suo gusto per la scrittura. C’è anche l’agenda 2018, dedicata a me. Si apre con un grande cuore e il soprannome che la mamma mi aveva dato: Super Mimì“. Nel gusto del bello e nel senso di eternità contrapposto alla moda mordi-e-fuggi. La parola che meglio sintetizza la filosofia di mia madre è ‘forever’, per sempre. Noi facciamo abiti destinati a durare nel tempo. E per questo abbiamo inaugurato il restauro del guardaroba: le nostre clienti possono riadattare i loro capi alle nuove tendenze. Da lei ho imparato che i vestiti hanno un’anima“.



Lavinia Biagiotti: “La moda è compagna delle donne”

Uno dei ricordi più dolci, per Lavinia Biagiotti, resta quello dell’amore di Laura per il suo lavoro e le sue creazioni. “Da piccola gettavo i miei indumenti sulla sedia e mia madre insorgeva: ‘Non vedi che stanno soffrendo? Appendi quella giacca, piega i pantaloni’. Questo atteggiamento rivela il rispetto per chi ha confezionato l’abito e per chi lo compra”. Nessuna competizione con le altre aziende della moda milanese. La scelta di stare a Roma ha contribuito a renderle uniche: “Per carità”, specifica Laura, “mia madre ha sempre adorato Milano che ci ha dato tanto successo, infatti sponsorizziamo il Piccolo Teatro. Ma ha scelto di vivere e lavorare a Roma in omaggio alle nostre radici che ci differenziano dagli altri marchi”. Un’altra cosa che le ha sempre contraddistinte è stato il rifiuto di ogni stereotipo e di ogni semplificazione. Laura, in particolare, detestava il termine “fashion victim”: “Non si può essere ‘vittime della moda’, che è sempre un’alleata delle donne. Le accompagna, le fa sentire più sicure. È questa certezza a darmi la forza di andare avanti”.