Diritti delle donne, gender gap… Le lotte delle donne devono partire a casa, dell’educazione delle proprie figlie. Ne è convinta Laura Boldrini, secondo cui per cambiare la cultura che lascia indietro le donne bisogna iniziare togliendo le Barbie alle bambine. Ne ha parlato a margine del festival letterario Il Libro possibile, spiegando che il problema delle donne è alla radice, nei primi anni di infanzia. «Io penso che sia la cultura a dovere cambiare. Bisogna iniziare nelle scuole, con l’educazione a non dividere i compiti, a non dare alle bambine le pentoline e le Barbie ma a farle sognare in grande».

Come se una bambina che gioca con le Barbie non possa realizzare i propri sogni o diventare, ad esempio, presidente della Camera… In realtà, bisognerebbe lasciare ai bambini di giocare con i loro giocattoli preferiti, senza imporli sulla base del genere. Ora siamo all’estremismo, a vietare le bambole anche se le bambine le richiedono, perché questo, non si capisce come, potrebbe penalizzarle durante la loro crescita.

LAURA BOLDRINI “80ENNI PIÙ CORAGGIOSE DI TANTE 18ENNI”

Bisogna, invece, proporre astronavi o il meccano per indurre le proprie figlie a sognare in grande. Del resto, una bambina che gioca con le Barbie non può mica sognare di diventare astronauta. E pensare che le stesse Barbie si sono rivelate al passo dei tempi, venendo proposte proprio in vari ruoli e mestieri, a conferma del fatto che una donna può essere quello che vuole. Il fatto che riuscirci sia tremendamente difficile nella nostra società non è evidentemente imputabile ai giochi con cui ci si diverte da piccoli.

Ma Laura Boldrini la pensa diversamente, infatti bacchetta i giovani rei di essere mentalmente «più “vecchi” dei loro nonni». La deputata cita «donne femministe che hanno 80 anni molto più aperte e coraggiose di tante ragazze che ne hanno 18». Inoltre, bisogna «smetterla con queste distinzioni e smetterla di chiudere gli orizzonti alle nostre figlie». Ma a cominciare con le distinzioni è proprio la Boldrini…