Sempre pronta a scendere in campo in difesa delle donne, Laura Boldrini stavolta non ha fatto lo stesso per le parole choc che Alan Friedman ha riservato a Melania Trump. Sarebbe interessante capire allora se anche il femminismo ha colori politici, perché non si spiega il motivo per il quale certi attacchi passino in secondo piano. Alcuni addirittura vengono definiti “inciampi linguistici”, come nel caso appunto di Alan Friedman. Una doppia morale che fa perdere credibilità a chi dice di avere a cuore battaglie importantissime. Considerando la gravità delle parole di Alan Friedman, la cui pezza successiva è risultata come spesso accade peggio del buco, ci aspettavamo più indignazione da Laura Boldrini, che invece su Twitter ha commentato così.
“Ma si può mai definire #MelaniaTrump una escort o accompagnatrice? Ci auguriamo che #AlanFriedman sia veramente inciampato sulla lingua come dice”. Avrebbe usato questo tono pacato e dubitativo se nel mirino fosse finita un personaggio legato alla sinistra? Il dubbio è lecito.
LAURA BOLDRINI, DOPPIA MORELA SU CASO FRIEDMAN-TRUMP
Il dubbio è lecito soprattutto se teniamo conto delle reazioni che ha avuto in passato Laura Boldrini per episodi simili. Ora invece si limita ad esprimere un “auspicio” riguardo il caso Alan Friedman e ad aggiungere: «Il linguaggio eccessivo e offensivo, che colpisce soprattutto le donne, è un male di questo tempo che va combattuto». Allo scrittore concede il beneficio del dubbio per non si sa quale motivo, nessuna solidarietà per Melania Trump. Beneficio del dubbio che non ha concesso a giornalisti, colleghi e commentatori quando hanno commesso gli stessi errori, il cui peso evidentemente varia a seconda se si faccia parte o meno della sinistra liberal? Indecorose e umilianti le parole di Friedman, stigmatizzate invece da Laura Boldrini. I suoi toni così pacati comunque non sono passati inosservati. Efficace come sempre la pagina “Le frasi di Osho” che ha subito lasciato un commento al tweet dell’ex presidente della Camera con pungente sarcasmo: «Inciampato sulla lingua??? Mica voleva dì “gioia” e j’è uscito “t*oia”».