Laura Boldrini ha denunciato Matteo Salvini: a confermarlo è l’ex presidente della Camera ai microfoni del Corriere della Sera. «Ho intrapreso un’azione legale contro l’ex ministro dell’Interno, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni», ha spiegato l’esponente del Partito Democratico, che ha evidenziato la massiccia strumentalizzazione attraverso «una campagna d’odio che non ha precedenti» dai toni virulenti. La Boldrini ha messo in risalto che il suo nome è stato accostato ai crimini commessi dai migranti, ripercorrendo la storia del suo scontro con il segretario federale della Lega: la «narrazione distorta» del suo pensiero sull’immigrazione da parte del Carroccio inizia al 2013, considerando il suo passato nell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. «Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi. Quale? Le risorse boldriniane», ha sottolineato Laura Boldrini nel corso del dialogo con Alessandra Arachi.
LAURA BOLDRINI: “HO DENUNCIATO MATTEO SALVINI”
Laura Boldrini ha rimarcato di essere finita nel mirino della Lega per essersi spesa per il rispetto dei diritti umani e perché è una donna: «Con questo slogan Salvini e la Lega hanno invaso i social con violenza e volgarità. Hanno attribuito indirettamente a me la colpa degli omicidi più efferati perpetuati dagli immigrati, come quelli di Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro». La scelta di denunciare il leader della Lega è arrivata perché questa campagna «non finisce mai»: «Da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho cominciato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social. Singoli post, singole denunce». E pochi giorni fa è arrivato “l’apice”: «Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti che ha detto “Questa è una boldrinata” spiegando che voleva dire l’insieme delle azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo ad essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta».