E’ stata assolta la mamma di Matteo Renzi, la signora Laura Bovoli, dall’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta documentale. Per il tribunale di Cuneo la madre dell’ex presidente del consiglio non può essere ritenuta responsabile del crack della Direkta, la società che distribuiva volantini pubblicitari, fallita nel 2012. Come scrive l’edizione online di Repubblica nella giornata di ieri, Laura Bovoli era titolare della Eventi6, società di Rignano sull’Arno che commissionava alla Direkta i lavoro per il volantinaggio.
Per l’accusa, la Bovoli e il coimputato Paolo Buono, avrebbero aiutato Mirko Provenzano, titolare della Direkta, a falsare la contabilità della stessa società, ma i giudici hanno ritenuto insussistenti le prove raccolte, assolvendo sia la mamma del leader di Italia Viva quanto Buono. Sulla vicenda è intervenuto proprio Matteo Renzi: “In tanti mi chiedono perchè sulle questioni della giustizia non uso un tono più aggressivo – le parole dell’ex Premier – per un motivo molto semplice. Io continuo nonostante tutto a credere nella giustizia. E nella verità”.
LAURA BOVOLI, MAMMA DI RENZI ASSOLTA A CUNEO. L’EX PREMIER: “VEDREMO QUANTI NE PARLERANNO”
“Per esempio – ha proseguito – oggi tutti i media sono scatenati sui miei avvisi di garanzia: sono curioso di capire quanto spazio verrà dato alla notizia di mia mamma oggi assolta dopo anni di indagini e processi. Assolta dall’accusa di Bancarotta a Cuneo. Perchè? Perchè il fatto non sussiste. La verità arriva, prima o poi. Tante sofferenze ma poi arriva. Continuino pure ad attaccarmi, io non mollo. E soprattutto: ti voglio bene, Mamma. Scusami se hai dovuto subire tutto questo per colpa mia”.
Così ha invece commentato l’avvocato Stefano Bagnera, legale di Laura Bovoli: “Il giudice si è espresso riconoscendo la totale estraneità della signora Bovoli nelle condotte dell’amministratore della società e nella bancarotta. Dunque c’è profonda soddisfazione per una assoluzione piena, che non lascia spazio a dubbi sulle sue azioni”. Il processo riguardava l’emissione di note di credito per euro 78.680, che secondo la procura erano il compenso della Eventi 6 per dei lavori affidati a Direkta, e che stando all’accusa (risultata poi infondata), avrebbero fatto dei “giri” strani.