Laura Marzadori, prima violinista della Scala che si è esibita negli scorsi giorni sul palco dell’Ariston, suonando durante il duetto Lazza-Emma Marrone, è stata ospite stamane del programma di Rai Due, I Fatti Vostri: “Un’emozione forte, diversa, un approccio al palcoscenico differente, ma è stata una cosa naturale perchè io ho sempre amato tanti generi. E’ stata un’occasione per portare il mondo a cui appartengono di fronte al grande pubblico, c’è una sorta di barriera verso la musica che io suono e vorrei abbatterla”. E ancora: “Fin dal primo incontro c’è stata grande sintonia con tutti i due artisti. Lazza ha un background di musica classica, suona il pianoforte… Emma la conoscevo da tempo, non personalmente, quindi ci siamo trovati sia a livello umano quanto artistico e penso si sia creato qualcosa di bello”.
Sullo stesso vestito di Arisa: “Ho finito la mia esibizione, sono uscita, ero sollevata perchè era andato tutto bene, non era successo niente di tragico poi quando stavo andando verso la mia custodia ho trovato lei che mi è venuta incontro ed eravamo vestiti uguali. Ci siamo fatti una risata, abbiamo fatto una foto assieme ed è stata una cosa simpatica”.
LAURA MARZADORI: “SONO CRESCIUTA CON IL VIOLINO IN MANO”
Sulla sua carriera, Laura Marzadori ha spiegato: “Io ho iniziato quando avevo 3 anni e mezzo con il metodo Suzuki per far crescere i bimbi con la musica in età infantile. Io ho imparato a leggere la musica prima di saper leggere in generale”. C’è stato un momento difficile nella sua carriera: “Da giovani si tende sempre a cercare la perfezione, a 16 anni ho avuto un momento di buio e ne ho parlato in un romanzo che ho scritto. Ho affrontato dei problemi alimentari. Ho deciso di parlarne perchè volevo dare un messaggio di vicinanza ai giovani che ne soffrono”.
Laura Marzadori ha avuto un problema con il cibo: “Mi sono resa conto subito che c’era qualcosa che non andava quindi ho chiesto aiuto e tramite i miei genitori siamo andati in un centro dove sono riuscita a migliorare”. Sul suo approdo alla Scala: “Nel 2014 ho vinto un concorso. Da lì è partito un programma di 6 mesi molto impegnativo dal punto di vista psicologico e si è concluso con una riunione e mi hanno preso. Ho avuto la fortuna di incontrare fra i più grandi direttori d’orchestra al mondo. Il mio fidanzato suona anche lui alla Scala, si chiama Eugenio e l’anno prossimo facciamo 10 anni”.