Laura Morante, attrice vincitrice nel corso della sua carriera di un David di Donatello, è cresciuta sotto l’ala della zia Elsa, che la volle con sé a Roma quando aveva appena undici anni. L’arte, il ballo e la recitazione, però, nella sua vita sono sempre stati centrali, anche prima di trasferirsi da sua zia: “Da ragazza volevo fare la ballerina classica, partii per Roma e fui respinta all’accademia. Fu un dolore, ma ormai ero lì, ripiegai sulla danza contemporanea ed entrai nella compagnia dei Danzatori scalzi di Patrizia Cerroni: diventai professionista, mentre con l’accademia sarei diventata al massimo insegnante”. Proprio grazie a Cerroni, Laura incontrò Carmelo Bene: “Erano amici, lui mi chiese in prestito per uno spettacolo, ma quando Patrizia mi reclamò, Carmelo si rifiutò di lasciarmi andare, addirittura, mi chiuse in teatro. I bracci di ferro lo divertivano. Apposta non ci pagava. Diceva che già lavorare con lui era un onore. Gli feci anche una vertenza sindacale, la vinsi e lui mi riprese l’anno dopo”.
Da bambina, però, Laura Morante disse di no al “Decameron” con Pasolini. La scelta, in realtà, arrivo da sua zia Elsa: “Avevo otto o nove anni, avevo conosciuto Pasolini con zia Elsa. Mi telefonò per chiedermi se volevo fare quel film. Risposi: devo chiedere ai miei genitori. E lui: lo sto chiedendo a te. Questa cosa non mi piacque. Decise Elsa. Diceva: è una bambina, si rovinerà”.
Laura Morante, il rapporto con la zia Elsa e Alberto Moravia
Qual è stato il rapporto con di Laura Morante con la zia Elsa? L’attrice racconta: “Sono stata la sua prediletta. Quando avevo undici o dodici anni mi volle a Roma con lei, poi mi rimandò indietro, perché come molti ragazzini ero sonnambula e la notte camminavo e parlavo per casa. Tempo dopo, decise di chiudere con la mia famiglia. Litigava sempre con papà, avevano discussioni di ore su cose ideologiche, gusti letterari. Tipo, a un certo punto, a lei non piaceva Kafka di cui papà era grande ammiratore. Insomma, piano piano, lei escluse quasi tutti i membri della famiglia, tranne mio fratello Daniele”.
In quanto ai rapporti con Alberto Moravia, marito della Morante, Laura racconta: “Da bambina, lo ricordo poco. Ci siamo ritrovati quando era critico cinematografico e io cominciavo a recitare. Gli piaceva parlare coi giovani, era curioso e di accesso più facile rispetto a Elsa. Ci siamo frequentati finché non è morto”.