Laura Muccino è una delle casting director italiane più importanti nel mondo del cinema e della televisione. La sua figura è molto più defilata a livello mediatico rispetto a Gabriele e Silvio. Laura ha rilasciato un’intervista alla rubrica ‘Specchio’ del quotidiano ‘La Stampa’. dove ha parlato della sua vita lavorativa. Quello del casting director è un lavoro molto importante su cui si fonda la buona riuscita di un film o di una fiction. La scelta dei volti, delle persone che interpreteranno i ruoli è una dinamica fondamentale e questo Laura lo sa bene.



Lei stessa afferma che per la buona riuscita di un casting c’è bisogno di tempo: “per una serie tv sono necessari sei mesi, per un film non meno di tre”. Un lavoro che ancora manca della sua riconoscibilità a livello di premi. Laura, infatti, ricorda: “solo i Bafta in Inghilterra hanno riconosciuto un premio per la nostra categoria. Nel resto del mondo, Zero!”. La casting director dice che però è in corso una specie di trattativa con il premio David Di Donatello. Chissà che a breve non vedremo premiata proprio lei su quel palco.



Laura Muccino “ho scoperto Alessandro Borghi, Salvatore Esposito, Cristina dell’Anna… I social? Non contano”

Ma Laura Muccino è una donna che di casting ne ha fatti davvero tanti e sono numerosi i volti da lei scoperti. Come spiega nella sua intervista al settimanale ‘Specchio’, alla domanda se ci sia un volto di cui è particolarmente fiera, lei risponde: “Non saprei perché ce ne sono talmente tanti. Tutto il blocco di ‘Romanzo Criminale’, ma anche Salvatore Espostito e Cristina dell’Anna con Gomorra, Alessandro Borghi con ‘Gomorra’. Sono fiera di tutti. In Petra, per esempio, c’è Simone Liberati, ex alunno della scuola Gianmaria Volontè con cui collaboro”.



Il lavoro del casting director deve cercare di rappresentare al meglio la contemporaneità attraverso la scelta delle figure giuste. In questo senso, i social, influenzano spesso le decisioni in merito alla scelta degli attori. Laura riporta che secondo lei, i social, sono sopravvalutati e vadano trattati con meno importanza: i like, oltretutto, non hanno nulla a che vedere con la bravura e la competenza. “Per quel che mi riguarda mi rifiuto categoricamente di valutare il seguito dei social”, aggiunge infatti Laura nell’intervista.

Laura Muccino: “Gabriele e Silvio? Amo molto entrambi”

A Laura Muccino viene anche chiesto che cosa ne pensa della scelta della Disney di rappresentare una sirenetta di colore. Secondo lei si tratta di una scelta giusta nel momento che lo è per il regista: “fa sorridere che susciti polemiche in una realtà multietnica come gli USA. Perchè dovrebbe scandalizzare una Sirenetta nera? Solo perchè è stata sempre rappresentata con tratti caucasici? Le cose si evolvono”. E ai giovani, che consiglio darebbe? Laura Muccino non ha dubbi. Per tutti coloro che vogliono intraprendere questa carriera suggerisce di inviare il curriculum ai casting director italiani che ad oggi sono circa sessanta, proponendosi come assistente. “D’altronde il nostro è un lavoro che si impara sul campo”, ci tiene a precisare. Le viene anche posta la domanda se è vero che ultimamente gli attori rifiutino di fare provini.

Lei risponde che in parte è vero, ma che è un comportamento sbagliato, in quanto un provino non è solo un giudizio sulla bravura di un attore, ma serve anche a vedere il feeling con il regista e quanto l’interprete riesca ad abitare il personaggio. Ma alla domanda riguardo ai fratelli Gabriele e Silvio Muccino, Laura, preferisce non esporsi, non ritenendosi un personaggio pubblico la cui opinione non sia rilevante, e oltre ad “avvalersi della facoltà di non rispondere” si limita a dire che “amo molto entrambi”.