Lo scorso novembre Maurizio Carrara, Federica Zanella e soprattutto Laura Ravetto lasciarono Forza Italia per entrare nella Lega e oggi l’ex battagliera forzista originaria di Cuneo spiega il perché di quella scelta ponderata e anche dolorosa: «Sono gli attacchi personali, con illazioni sessiste e insulti volgari, ai quali si può rispondere invece solo in tribunale. Infatti ho querelato Natangelo, che prima mi ha offeso e poi ha messo una toppa peggiore del buco».



Il riferimento che fa la Ravetto oggi a Libero nella sua prima intervista dopo il “cambio di casacca” è alle due vignette del Fatto Quotidiano che hanno alzato una polemica nazionale similare a quella avuta nelle scorse ore con gli insulti alla leader FdI Giorgia Meloni: «Ravetto alla Lega. Peccato, era brava la Ravetto. Sapeva fare una cosa con la lingua che…» questo era il “Berlusconi” secondo Natangelo nella vignetta sessista per cui oggi lo stesso autore si vede in tribunale denunciato dall’ex Forza Italia. «È stato evocato uno stereotipo di genere. Sono state aggredite tutte le donne arrivate a un certo livello, insinuando che debbano i loro successi a meriti sessuali. Io ho fatto una scelta politica e sono stata assalita sul privato e diffamata. Mi ha ferito come moglie e come madre», spiega ancora la deputata oggi convintamente votante la fiducia al nuovo Governo Draghi.



LAURA RAVETTO: “SALVINI UNICO A COMBATTERE MASCHILISMO IN POLITICA”

Sebbene la scelta di passare alla Lega sia stata maturata dopo mesi di sofferenza interna a Forza Italia, per la Ravetto l’adesione al progetto leghista di Matteo Salvini ha un significato importante anche sul profilo della lotta al sessismo in politica: «Basta con i luoghi comuni, guardiamo ai fatti. Salvini è l’antimaschilista della politica, basta vedere come è rispettato l’equilibrio di genere della Lega, soprattutto sul territorio». Per Laura Ravetto nella Lega le donne fanno carriera per merito e spesso sono in posizione chiave, diverso da quella Forza Italia che pure ora al Governo vede la presenza di due donne come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna: «solidarietà dalle donne del Pd? La sinistra è strepitosa. Si batte per portare nei consigli di amministrazione le donne degli altri e tiene nel tinello le proprie».



Contesta il silenzio di alcune colleghe di sinistra e di destra «che tutti i giorni si riempiono la bocca con le pari opportunità e fanno le paladine della lotta al sessismo ma su di me hanno taciuto. Forse alcune non volevano inimicarsi amici e colleghi mentre ad altre non faceva comodo difendere una parlamentare passata con Salvini». Di solidarietà bipartisan ce n’è stata per fortuna, ma non basta per la Ravetto per “uscire” dal problema: «Non mi piace il vittimismo femminile. Preferisco dirle che noi donne dobbiamo cambiare schema di gioco. Dobbiamo imparare ad andarci a prendere il potere. In troppe aspettano di essere cooptate dal maschio padrone. Bisogna imparare a lottare per i propri spazi, come fanno gli uomini, noi invece ancora ci battiamo perché ci vengano concessi. È un ragionamento che vale in politica come in altri ambiti». Chiosa politica finale sull’attualità del Governo, dove la scelta della parlamentare ex forzista di passare alla Lega viene confermata dalle ultime mosse di Salvini: «Il sostegno a Draghi è coerente con il mio passaggio. Salvini ha fatto la mossa del cavallo. Non ha rinnegato i valori attuali della Lega ma è più che mai importante ora essere in Europa per difendere gli interessi dell’Italia. Matteo ha dimostrato che la Lega non è un partito solo di opposizione».