Arriva anche l’ultima confessione in merito all’omicidio di Laura Ziliani, ed è quella della figlia Paola, la più piccola fra le due arrestate. Il primo a cedere era stato Mirto Milani, quindi era stata la volta di Silvia, e nella notte è arrivata anche la conferma di Paola. Sono stati loro ad uccidere l’ex vigilessa di Temù, con l’impianto accusatorio che ha quindi trovato conferma. Fino ad oggi il trio di arrestati, in carcere dallo scorso 24 settembre, aveva sempre rimandato al mittente ogni accusa, ma con il passare delle settimane e con gli indizi sempre più contrari alla loro tesi, sono “crollati”, confessando il brutale omicidio.



Secondo quanto sostenuto dal pm e dal gip, Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, avrebbero agito per motivazioni economiche, prima di tutti per entrare in possesso dei beni che Laura Ziliani avrebbe lasciato loro in eredità, e secondariamente per mettere fine alle continue divergenze riguardanti la gestione del denaro.

OMICIDIO LAURA ZILIANI: IL QUADRO E’ ORMAI CHIARO

Secondo quanto emerso dagli ultimi interrogatori, il trio si sarebbe trovato assolutamente d’accordo nel compiere l’azione criminale nei confronti di Laura Ziliani, ma come scrive il Giornale di Brescia “l’adesione al progetto criminale, per uno almeno dei tre partecipanti, sia avvenuta in tempo distinti e differenti, dopo un percorso non scontato di convincimento”. A questo punto sembrerebbe scontato il rinvio a giudizio per il trio, che arriverebbe a poco più di un anno dalla morte dell’ex vigilessa di Temù, avvenuta secondo gli inquirenti l’8 maggio del 2021, in occasione della festa della mamma.



“Le ammissioni dei tre – commenta ancora il giornale bresciano – sembrano chiudere il cerchio e rendere il processo blindato”. Laura Ziliani sarebbe stata narcotizzata e poi uccisa per soffocamento, quindi il corpo nascosto, fino al successivo ritrovamento. L’unica cosa che probabilmente resta da confermare è la premeditazione, ma tenendo conto di come siano andate le cose sembra che il delitto sia stato programmato nei minimi dettagli e con largo anticipo. Del caso di Laura Ziliani se ne è occupata stamattina anche la trasmissione di Canale 5, Mattino5, con l’inviato Emanuele Canta, che si è recato nel bosco dove il trio aveva scavato una buca dove appunto Laura Ziliani sarebbe dovuta essere sepolta: “Siamo nel piccolo bosco vicino all’Oglio e vi mostro la buca scavata da Mirto, Paola e Silvia, nelle giornate precedenti l’omicidio della donna, si trova al riparo da occhi indiscreti, profonda circa un metro e lunga circa un metro e 30 e un metro e 40, una buca dalle dimensioni forse non idonee dal contenere il corpo della donna e questa è l’ipotesi più probabile secondo cui la donna non è stata seppellita qui. Questa è la tomba preparata per Laura Ziliani ma non tale da contenerla, per questo è stata spostata nel luogo dove è stata ritrovata dopo tre mesi”.