“Ci faceva sentire sbagliate”: queste le parole delle due figlie di Laura Ziliani, Paola e Silvia Zani, che dopo Mirto Milani hanno confessato anche loro il delitto. A ricostruire le confessioni rese nei giorni scorsi è stata la trasmissione Lombardia Nera, prendendo anche le testimonianze della comunità di Temù. I tre arrestati otto mesi fa, avrebbero negato il movente economico nonostante l’ingente patrimonio mobiliare che gestivano con la madre delle ragazze e che fruttava un’ottima rendita mensile. “L’ho fatto per amore, per Silvia”, avrebbe detto Milani, svelando che già a metà aprile era stato tentato il delitto di Laura Ziliani con dei farmaci in una tisana. Dopo quel primo tentativo fallito, però, il piano sarebbe stato messo a segno.
Secondo le sorelle Zani, il movente non sarebbe stato di natura economica: mamma Laura Ziliani le avrebbe fatte sentire continuamente inadeguate, sminuendole per il loro fisico e per i loro fallimenti. Parole smentite però dalla mamma di Laura che aveva svelato come le due ragazze e Mirto fossero particolarmente legati al denaro. Antonio Marziale, psicologo e sociologo, nel parlare delle modalità del delitto le ha descritte come “modalità di chi non è abituato ad uccidere, modalità di assassini improvvisati ma fortemente determinati. La loro esecuzione è spietata e questo è uno dei motivi da tenere in considerazione in sede di giudizio”.
Laura Ziliani, perché il trio avrebbe ucciso la donna?
Ad intervenire sul caso di Laura Ziliani è stata anche Lucia Bramieri, la quale a Lombardia Nera ha asserito: “La cosa più terribile che uno possa dire è ‘l’ho fatto per amore’ perché non ci si rende complici di un omicidio per amore”. A suo dire non è giustificabile un omicidio solo perché la donna avrebbe detto loro di essere in sovrappeso.
Dalle carte delle indagini sull’omicidio di Laura Ziliani emergono alcuni aspetti particolari: a circa 300 metri dal luogo del ritrovamento è stata rinvenuta una buca che sarebbe stato il primo luogo della sepoltura della donna da parte delle due figlie e del fidanzato di una di loro. Non è chiaro se il corpo sarebbe poi stato spostato in un secondo momento e portato nel luogo del ritrovamento. Ma cosa è successo con questa fossa? Rosa Teruzzi ha commentato: “Non lo so e credo non lo sappiano neppure gli inquirenti, mi sembrano degli assassini svogliati. Fanno una buca ma troppo piccola, poi mettono il corpo vicino al fiume per far prima”.