La morte di Laura Ziliani è stato uno degli argomenti trattati nel corso della puntata di lunedì 13 settembre 2021 della trasmissione di Rai Due “Ore 14”, condotta da Milo Infante. In particolare, come ricostruito attraverso l’operato dell’inviata del programma, recatasi a Temù, in provincia di Brescia, nel corpo della donna, recuperato nelle scorse settimane, non è stata rilevata acqua nei polmoni. Va quindi esclusa l’ipotesi dell’annegamento, mentre si fa sempre più strada quella dell’avvelenamento. Infatti, un mese prima della scomparsa, la vittima aveva raccontato un episodio particolare ad alcune conoscenti in paese: aveva dormito consecutivamente per 36 ore dopo una tisana preparatale dalle figlie.



“Proprio le figlie, la maggiore e la minore, sono ora indagate per omicidio volontario e occultamento di cadavere, insieme al fidanzato della ragazza più grande”, ha ricordato la giornalista. Per sapere se veramente siano stati somministrati narcotici, veleni o farmaci alla signora Ziliani, però, bisognerà attendere l’esito dell’esame tossicologico, che sta tardando, ma potrebbe arrivare già alla fine di questa settimana.



MORTE LAURA ZILIANI, ROBERTA BRUZZONE: “L’IPOTESI SUICIDIARIA HA PERSO DI INTERESSE”

Sempre a proposito della scomparsa di Laura Ziliani, a “Ore 14” è stato rammentato che gli inquirenti stanno analizzando da tempo i telefoni cellulari dei tre indagati e, in via del tutto informale, parrebbe essere trapelata l’indiscrezione secondo cui nei dispositivi non sarebbero stati rinvenuti né messaggi testuali, né chat. Di fatto, è spuntata l’ipotesi che qualcuno li abbia formattati, forse per nascondere qualcosa.

Roberta Bruzzone, nota criminologa, nel frattempo ha esternato il proprio punto di vista circa la vicenda: “Come ci insegna la cronaca giudiziaria – ha asserito –, il ritrovamento delle salme avviene solitamente in maniera casuale. Le condizioni climatiche non hanno certamente contribuito a conservare la salma. Possiamo però escludere la violenza fisica, visto che non ve ne è traccia sul cadavere, e l’annegamento. Ergo, l’ipotesi suicidaria perde inevitabilmente di interesse. Ad oggi ci sono tre indagati, fra cui le due figlie, con cui Ziliani aveva rapporti quotidiani e motivi di confronto aspro per via della loro volontà di trasformare la villetta familiare in un bed and breakfast”.