Il caso di Laura Ziliani, la donna scomparsa lo scorso maggio dalla sua abitazione a Temù, è stato affrontato anche nel corso della trasmissione Estate in Diretta, con le ultime novità sul giallo. Ciò che è emerso è che nel momento in cui la donna è scomparsa tutte le telecamere di Temù erano fuori uso: è questa l’indiscrezione trapelata dalla trasmissione Estate in Diretta. “Nel periodo in cui Laura è scomparsa le telecamere non funzionavano, stando alle nostre fonti”, ha spiegato l’inviata. Dunque non ci sarebbero immagini della Ziliani né del possibile assassino il quale avrebbe agito in modo del tutto indisturbato.



Adesso, dunque, l’esame tossicologico diventa la chiave di volta dell’intero giallo dal momento che le telecamere non hanno dato alcun aiuto agli inquirenti che stanno cercando di mettere tutti gli elementi insieme e fare luce sulla morte della donna. Chi indaga, inoltre, resta molto abbottonato sul caso.

Laura Ziliani, la pista dell’avvelenamento

Sulla morte di Laura Ziliani continua a restare percorribile la tesi dell’avvelenamento. Negli ultimi giorni, infatti, è trapelata la pista dell’avvelenamento con una tisana, come si legge sui media locali. Le forze dell’ordine di Breno, come riferisce Il Fatto Quotidiano nell’edizione online, hanno svolto una serie di interrogatori per tentare di fare maggiore chiarezza sul giallo.



Secondo le ricostruzioni, la Ziliani un mese e mezzo prima della sua sparizione avrebbe bevuto un infuso che le avrebbe provocato un sonno profondo per la durata di 36 ore. Era stata la stessa vittima a dichiararlo. Sono state inoltre avviate anche alcune verifiche nelle Rsa di Ponte di Legno dove lavora una delle tre figlie, la maggiore, come fisioterapista. Secondo quanto riferito da Il Giorno, inoltre, lo scorso 7 maggio sarebbe stato il suo ultimo giorno: poche ore dopo sarebbe sparita nel nulla. Sul caso restano tre gli iscritti nel registro degli indagati: la figlia maggiore, la minore e il fidanzato della più grande.