Il caso di Laura Ziliani è tornato al centro di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, nella mattinata di oggi, martedì 19 ottobre 2021. Il focus odierno ha riguardato il patrimonio economico dell’ex vigilessa, che consta di 25 immobili (23 dei quali distribuiti in quota alle tre figlie) e 11 terreni, tutti ubicati sui territori appartenenti ai Comuni di Brescia, Concesio, Malonno e Temù.



In particolare, nella ricostruzione effettuata dall’inviato Maurizio Licordari, Ziliani pensava di destinare l’eredità a una delle tre figlie, la più fragile di loro, Lucia. La mamma voleva garantirle qualcosa di più, visti i suoi problemi di salute. Tuttavia, “Mirto, Paola e Silvia puntavano a gestire le proprietà, ma temevano di essere esclusi dall’eredità”, secondo quanto affermato dal giornalista. Non solo: ci sarebbe una conversazione risalente al 16 aprile, effettuata da Laura con un’amica durante una camminata in montagna, nella quale le avrebbe confidato la volontà di lasciare una quota maggiore di beni alla figlia Lucia, per tutelarne il futuro. Questo dialogo sarebbe quindi proseguito in una chat di gruppo con altre persone. In quella chat, però, dal 18 aprile fino al pomeriggio del 19, Laura sparì: potrebbe essere stato quello il momento in cui ha bevuto l’ormai celebre tisana preparata dalle figlie, che l’ha fatta dormire per 36 ore.



LAURA ZILIANI: I RITI SATANICI NELLA CASA DELLE CROCI

Nel giallo della morte di Laura Ziliani, potrebbe rivestire un ruolo fondamentale la casa delle croci situata a Temù. Come mostrato dalle telecamere Rai, al suo interno si trovano scritte e simboli che inneggiano al diavolo. Un vero e proprio teatro di riti satanici, ai quali avrebbe preso parte anche Mirto Milani, il fidanzato di Silvia Zani. Una testimone intercettata da “Storie Italiane” ha asserito, a tal proposito: “Dicono che lui facesse parte di queste sette. La notte si vedono bene dall’esterno, con i lumini accesi”.



Un’ipotesi che ora sicuramente sarà vagliata dagli inquirenti, anche perché esiste il sospetto che il corpo della vittima sia stato tenuto nascosto per alcune settimane all’interno di quell’edificio e che ci siano altri complici (gli appartenenti alla setta) alla base di questo delitto.