Secondo gli inquirenti, Laura Ziliani sarebbe stata vittima di un piano studiato nei minimi dettagli. La prima a parlare con gli inquirenti è stata la figlia Silvia che raccontò che il giorno della sparizione la madre stava usando il cellulare. Tuttavia le analisi hanno smentito la ragazza: l’ultima volta fu la sera precedente, quando la 55enne fotografò la torta in frigo. Sulla stessa mattina, Mirto e Paola forniscono orari differenti rispetto a quelli della prima persona ascoltata.



A smentire le due figlie di Laura sarebbe anche la nonna che ha commentato, come ricordato a Chi l’ha visto: “Laura non è mai stata una dormigliona, al contrario le miei nipoti hanno sempre amato rimanere a letto fino a tardi, anche fino a mezzogiorno”. Insolita anche la presenza di Mirto nella medesima casa. Il pomeriggio successivo alla scomparsa di Laura, inoltre, i genitori di Mirto sarebbero giunti nella casa della donna e secondo una vicina avrebbero persino dormito nella sua stanza, facendo pulizie di continuo. Mentre Laura è ancora una donna scomparsa, Mirto si sarebbe sostituto alla Ziliani nella gestione del suo patrimonio immobiliare, incalzato dalla madre. In una intercettazione, Mirto avrebbe detto ad un amico che per lui Laura sarebbe scappata con i soldi: “Adesso si sta facendo la bella vita da qualche parte”. Messi sotto intercettazione, gli inquirenti scoprono che mentre tutti cercano Laura, loro fanno progetti per il futuro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



LAURA ZILIANI, IL CASO A STORIE ITALIANE

La morte di Laura Ziliani, la vigilessa trovata morta in estate ad alcuni mesi dalla sua scomparsa, è tornata a tenere banco nel corso della puntata di giovedì 30 settembre 2021 di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. In particolare, è stata mandata in onda la testimonianza di un’amica, che le avrebbe dovuto fornire dei materassi per le abitazioni sua e delle figlie: “Laura mi ha chiamato alle 16 del 7 maggio, per dirmi che sarebbe andata in serata a Temù e che lunedì ci saremmo accordati per i materassi, sei singoli e uno matrimoniale. Servivano per l’abitazione di via Ballardini e per la casa delle figlie a Brescia”.



Per poi aggiungere: “Doveva farsi dare le chiavi degli appartamenti, ho capito subito che c’era qualcosa di strano. Quello che stava percorrendo lei era il sentiero più pianeggiante di Temù, lo facevamo tutti. Era impossibile che Laura si fosse persa. Aveva l’attrezzatura giusta, ho subito pensato che qualcuno l’avesse incontrata e violentata. Le figlie? Mi aveva raccontato che la più grande era fisioterapista in una Rsa di Ponte di Legno e che la più giovane era molto brava a scuola e ne andava fiera”.

MORTE LAURA ZILIANI: IL GIALLO DELLA TORTA

Come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, legato alla scomparsa di Laura Ziliani c’è il giallo della torta, preparata dalle figlie per la loro madre. Come riferito da Maurizio Licordari, inviato di “Storie Italiane”, la vicenda della torta sarebbe stato l’ennesimo tentativo di depistaggio messo in atto dalle figlie, Paola e Silvia Zani, e dal fidanzato di quest’ultima, Mirto Milani.

In particolare, nel corso della diretta, il giornalista ha dichiarato: “Questa torta, usata per fare venire a Temù la donna per la Festa della Mamma può essere stato un tentativo effettuato con questo obiettivo, il che rende più macabra tutta questa vicenda, proprio per tentare di dimostrare la buona fede di questa famiglia”. Pista che, comunque, dovrà essere valutata nelle prossime settimane dagli inquirenti che si stanno occupando del caso.