Sembrano arrivare belle novità per i 5mila professionisti che aspettavano da anni di vedere la luce in fondo al tunnel. È atteso a breve un decreto con cui verrà introdotta la laurea triennale in osteopatia, e i lavoratori del settore potranno vedersi inserire in un apposito albo professionale, con la possibilità di lavorare in strutture sanitarie pubbliche col titolo di osteopata.



Occorrerà ancora attendere fino al 30 giugno, data entro cui si potranno avere maggiori informazioni riguardo alla definizione del nuovo percorso formativo. Il testo del provvedimento è in questi giorni al vaglio del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, che dovranno esprimere un parere sulla proposta elaborata dal ministero dell’Università e della ricerca di concerto con il ministero della Salute. Parallelamente si andrà anche a definire un Accordo Stato-Regioni per il riconoscimento dei titoli pregressi al nuovo percorso di laurea.



Da qui emerge la necessità che sia disciplinato con legge un periodo transitorio che vada a regolamentare quelle scuole e quelle accademie i cui percorsi di studi sono stati ritenuti validi sul piano qualitativo formativo per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli rilasciati. Dovrà inoltre essere consentito alle scuole ed alle accademie di completare i piani di studi in corso e rilasciare il titolo equipollente.

Laurea triennale in osteopatia: pareri positivi dalla compagine politica

Sembra che siamo ormai in dirittura di arrivo dopo 10 anni dal Ddl Lorenzin che aveva previsto la definizione delle competenze professionali degli osteopati e il curriculum formativo relativo per istituire la laurea triennale in osteopatia. Da allora tutto era sembrato fermo, con un limite normativo che costringeva i professionisti del settore ad affiancare al proprio percorso formativo una laurea in fisioterapia, in quanto già riconosciuta come professione sanitaria.



Sul fronte politico il clima sembra essere ormai “maturo e favorevole “ come afferma la senatrice Elisa Pirro, che aggiunge: “L’aspettativa è di assistere al completamento dell’iter legislativo in maniera rapida”.

Positive, ma caute, anche le parole di Paola Sciomachen (Roi): “Ringraziamo le istituzioni per aver portato a compimento questo ulteriore importante passaggio. Siamo adesso a un passo dal decreto attuativo. Non possiamo però abbassare la guardia e chiediamo che l’iter legislativo si concluda al più presto. La professione osteopatica ha grandi potenzialità di crescita in termini di occupazione, ricerca, creazione di reti di cura e di assistenza a fianco delle altre figure sanitarie. Ecco perché il decreto sulla formazione è vitale e ci permetterà di affrontare l’ultimo passaggio delle equipollenze”.