Questo è un Giovedì Santo senza Lavanda dei Piedi, come abbiamo visto ampiamente. Il Coronavirus dunque impedisce anche questa cerimonia fra le più toccanti del Triduo Pasquale, simbolo potente del Figlio di Dio che si mette a servizio dell’umanità. Solamente il Vangelo secondo Giovanni riporta questo episodio, per la precisione nel capitolo 13, nei versetti da 1 a 15. L’evangelista era d’altronde uno degli apostoli presenti nel Cenacolo durante l’Ultima Cena del Giovedì Santo. In risposta a una discussione tra gli apostoli, che litigavano per il posto d’onore, Gesù mostra l’umiltà e la grandezza di chi si pone al servizio dei fratelli: non con le parole, bensì con un fatto, cioè lavare i piedi dei suoi discepoli. Pietro tentò di obiettare, ma il Signore gli rispose che se non avesse accettato questo servizio non ci sarebbe stato posto per lui nel Regno dei Cieli. La Lavanda dei Piedi è dunque il primo segno di quello che sarebbe successo da lì a poche ore, un rovesciamento totale delle logiche umane: morire per trionfare sulla morte. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LAVANDA DEI PIEDI, IL SERVIZIO SIMBOLO DEL GIOVEDì SANTO
Da quando è divenuto Pontefice nel 2013, Papa Francesco ha inaugurato il rito della Lavanda dei Piedi all’interno di un carcere diverso ogni anno: lo scorso anno, quando ancora l’idea di una pandemia globale non ci sfiorava neanche lontanamente, il Santo Padre si recò nel carcere di Velletri per celebrare la Messa in Cena Domini del Giovedì Santo e per lavare i piedi ai detenuti in memoria dell’umile gesto di Gesù con i suoi discepoli. Quest’anno tutto questo è divenuto impossibile per le regole di prevenzione dal coronavirus, ma questo non toglie che la Chiesa giustamente ricordi la Lavanda dei Piedi come uno dei punti massimi del servizio verso l’uomo e per l’uomo che solo il Cristo ha saputo incarnare.
«Questa è la regola di Gesù e la regola del Vangelo: la regola del servizio, non del dominare, di fare del male, di umiliare gli altri. Servizio! Una volta, quando gli apostoli litigavano fra loro, discutevano “chi è più importante fra di noi”, Gesù prese un bambino e disse: “Il bambino. Se il vostro cuore non è un cuore di bambino, non sarete miei discepoli”. Cuore di bambino, semplice, umile ma servitore», raccontava giusto un anno fa Papa Francesco ai detenuti prima della Lavanda dei Piedi, «E questo gesto che oggi farò sia per tutti noi un gesto che ci aiuti a essere più servitori gli uni degli altri, più amici, più fratelli nel servizio. Con questi sentimenti, continuiamo la celebrazione con la lavanda dei piedi». (agg. di Niccolò Magnani)
STOP AL RITO DELLA LAVANDA DEI PIEDI
Siamo giunti a metà della Settimana Santa, nell’ambito del percorso di avvicinamento cristiano alla Pasqua 2020 e quest’oggi, giovedì 9 aprile, avrebbe dovuto avere luogo, come da tradizione, la lavanda dei piedi nel corso della Messa vespertina “in Coena Domini”. Di cosa si tratta? Se ne hanno le prime tracce nel Vangelo di Giovanni, con particolare riferimento all’Ultima Cena, durante la quale, a un certo punto, si dice che Gesù si fosse alzato da tavola, legandosi in vita un asciugatoio, e avesse versato acqua all’interno di un catino, al fine di lavare i piedi dei suoi apostoli. Un gesto fortemente simbolico e solitamente collegato a coloro che, a livello sociale, erano considerati “inferiori”, come ad esempio i servi o le mogli nei confronti dei mariti. Gesù, attraverso quest’azione, tracciò una nuova strada maestra, con l’umanità posta tutta sullo stesso piano, senza distinzioni, e sottolinea ancora una volta la piena consapevolezza del Figlio di Dio, fattosi uomo e morto sulla croce per salvare l’intera umanità.
LAVANDA DEI PIEDI: NON SI FARÀ PERCHÉ…
Nel paragrafo antecedente abbiamo fatto ricorso al modo verbale condizionale in riferimento al rito della lavanda dei piedi, poiché, quest’anno, esso non potrà avere luogo. Il motivo è di facile immaginazione e intuizione: l’emergenza sanitaria in atto in tutto il mondo e connessa al Coronavirus non consente in alcun modo di rispettare questo costume. Oltretutto, stando alle disposizioni rilasciate dalla Congregazione per il culto divino, le celebrazioni dovranno tenersi “a porte chiuse”, ovvero senza la presenza dei fedeli nelle parrocchie, proprio nell’ottica del rispetto del distanziamento sociale. Ricordiamo che la lavanda dei piedi nacque storicamente perché in passato si camminava a piedi lungo strade ricche di polvere e fango, indossando soltanto un paio di sandali che non rappresentava affatto un riparo sicuro per la porzione terminale degli arti inferiori; pertanto, come accennavamo in precedenza, era considerata un gesto dovuto da parte dello schiavo verso il padroni, della moglie verso il marito e dei figli verso il padre.